Quella (s)volta che: le sfide estreme tra Maddison e Capes

Quella (s)volta che: le sfide estreme tra Maddison e Capes

In questa puntata della rubrica curata da Giovanni Cortinovis vi parliamo di....salti

08.03.2022 ( Aggiornata il 08.03.2022 18:11 )

Per il secondo anno di fila, a causa della pandemia, i festeggiamenti all’aperto per l’inizio del nuovo anno sono risultati differenti rispetto a quando il Mondo era senza certe restrizioni. Una mestizia che fa sembrare lontanissime nel tempo le imprese realizzate dal 2007 al 2011 durante le cinque edizioni del New Year No Limits, trasmesso in diretta, negli Stati Uniti, da ESPN.

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Record e impatti


In quella inaugurale, andata in scena al Rio All-Suite Hotel & Casino di Las Vegas, l’australiano Robbie Maddison riuscì a saltare la bellezza di 322 piedi e sette dita e mezzo, ovvero 98,34 metri, stracciando il record del Mondo per le moto da mezzo litro che apparteneva dal 14 maggio 2005 a Trigger Gumm. Al Queensland Raceway di Ipswich (Australia), in occasione della Crusty Demons Night of World Records, quest’ultimo aveva saltato 277 piedi e mezzo, cioè 84,58 metri, con una Honda CR 250 con telaio modificato per alloggiare un motore da 500 cm³.

L’anno dopo, al Buffalo Run Casino di Miami (Oklahoma) l’allora trentottenne cercò di allungare il suo primato a 315 piedi (96 metri) ma arrivò corto, anche se fortunatamente per cinque metri non cadde nel vuoto, e con la moto inclinata perché come si seppe successivamente, la rampa di lancio non era centrata con quella di atterraggio. L’impatto violento con il piano di terra (la parte discendente sarebbe iniziata dopo un paio di metri) lo sbilanciò in avanti e pur restando attaccato al manubrio della sua Honda CRF450 finì a terra.

Dopo un paio di ruzzoloni Gumm si ritrovò seduto e fu subito soccorso dai medici presenti. Se la cavò con la frattura di tre vertebre e una leggera commozione cerebrale, ma prima di essere portato via in ambulanza si rialzò e fece un cenno al pubblico, per tranquillizzarlo. Nel salto precedente aveva toccato terra dopo 270 piedi (82,3 metri), staccandosi dalla rampa a 141,6 km/h.

Soddisfatto, fece spostare indietro la rampa, ma nella rincorsa sulla terra perse per alcuni istanti trazione e così riuscì ad alzarsi in volo soltanto a 113,6 km/h: “Quelle cinque miglia orarie (8 km/h, ndr) quasi mi hanno ammazzato. Ma sono soltanto dolorante. E per quanto folle possa sembrare, l’incidente ha aumentato la mia notorietà. Ho già tre offerte per farlo di nuovo". In realtà non ci avrebbe più provato mentre il 29 ottobre 2005 Ryan Capes si sarebbe spinto fino a 310 piedi e quattro dita, ovvero 94,59 metri, con una Honda CR250 al Pacific Raceways di Kent, nello stato di Washington. Pertanto, Maddison superò pure la distanza di Capes.

Per farlo si staccò dalla rampa a 151,3 km/h e toccò i 18,3 metri di altezza. "Sono venuto qui per saltare un campo da football americano – disse dopo aver festeggiato – le condizioni non erano perfette, ma sono contento del risultato. Durante le prove sono arrivato a 350 piedi (106,68 metri, nde) e sapevo che i 360 piedi (109,73 metri, ndr) erano fattibili. Abbiamo fatto tutto il possibile, ma i venti hanno giocato un ruolo superiore a quanto pianificato. Questo evento si chiama Red Bull Experiment e non potevamo sapere il risultato. Questo è soltanto l’inizio”.

Al suo salto assistettero sportivi di caratura mondiale come il bicampione olimpico dell’halfpipe (lo sarebbe diventato una terza volta a Pyeongchang nel 2018) Shaun White, la nuotatrice Amanda Beard, Nicky Hayden, Mick Doohan, Ben ed Eric Bostrom e la famiglia di Evel Knievel a cui dedicò il record. Quarant’anni esatti prima, infatti, lo stuntman aveva fatto la storia saltando le fontane del Caesars Palace. Ai tempi Maddison deteneva anche i record del Mondo per la 125 (221 piedi, cioè 67,36 metri) ed eseguendo un trick (246 piedi, cioè 74,98 metri). Capes la prese bene: “Abbiamo bisogno di una competizione come questa, ho aspettato a lungo che qualcuno mi battesse. I record sono fatti per essere superati e mi dà un obiettivo, superare il suo primato. Se fossi stato l’unico a battere il mio record nessuno se ne sarebbe interessato, ma quando c’è un duello fa notizia. La nostra è anche la sfida tra gli energy drink che ci sponsorizzano”.

continua

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