Parliamo di grandi stilisti, come Starck, autore dell’Aprilia Motò 6.5 esposta al Guggenheim. Anche la Pack 2 di Tartarini fu protagonista a New York
Oberdan Bezzi, a differenza di Strazzari, non va oltre il disegno delle moto e non si cura quindi anche della prototipizzazione, degli stampi. È un autentico stilista che traduce in immagini la passione tipica dei romagnoli – è di Riccione – per la motocicletta reinterpretando le forme e lo stile di modelli già affermati, o proponendone di nuovi. Notissimo fra gli appassionati, ha una mano felicissima e una tendenza a riproporre, modernizzandole, sagome rese famose da moto, soprattutto italiane, che in passato hanno goduto di grande successo.
Concludo questa rassegna con un “fuori tema”. Dopo aver dedicato per quattro settimane lo spazio di questa rubrica ai designer italiani più noti dal secondo dopoguerra ai primi anni Novanta, non posso non citare due stilisti stranieri che hanno creato modelli innovativi per le Case motociclistiche italiane. La moto più longeva prodotta da un’industria italiana è probabilmente la Ducati Monster, concepita dall’argentino Miguel Galluzzi nel 1992, e ancora oggi orgogliosamente nel ricco catalogo di Borgo Panigale. La naked con il celebre bicilindrico a “L” in bella vista fu vestita magistralmente da Galluzzi che con questo colpo di genio salì nell’Olimpo dei designer della moto, dando inizio a una carriera che ancora oggi lo vede protagonista nel suo campo.
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