Manubri Larghi: ecco le innovazioni del Trial

Manubri Larghi: ecco le innovazioni del Trial

Le moto di serie vantano sviluppi che in passato erano prerogativa dei mezzi ufficiali

Christian Valeri

31.05.2022 ( Aggiornata il 31.05.2022 20:38 )

La moto da Trial è un mezzo studiato per superare ostacoli a prima vista impossibili e che, grazie ai movimenti del pilota, si trasforma in un’estensione del corpo. I campioni di questo sport riescono a inventarsi di anno in anno nuove tecniche e soluzioni e, per assecondarli, i tecnici studiano soluzioni adatte.

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GASGAS, Beta e Fantic


La ricerca di leggerezza e prestazioni è stata una prerogativa dagli anni ‘70 fino a circa un decennio fa, quando è stato introdotto il limite del peso minimo. Oggi i mezzi di serie fermano la bilancia intorno ai 70 kg ma ciò non significa che si sia bloccato lo sviluppo, anzi i test per migliorare i componenti continuano. Negli anni si sono viste soluzioni di ogni genere, tra le più famose quelle della Merlin che, negli anni ‘80, realizzò una moto dotata di ruote a razze usata dal tre volte iridato Eddy Lejeune.

Nel 1984 una nuova Casa spagnola iniziò a sviluppare e testare un modello da Trial: battezzata dai due fondatori GASGAS, svelò un prototipo dotato di scarico inserito nel telaio, un mezzo mai andato in produzione e che oggi è in mostra all’ingresso dello stabilimento, dov’è stato allestito un museo permanente con i mezzi più significativi della Casa spagnola.

La Beta, dopo aver debuttato e vinto nel GP Italia 1989 al Ciocco, lanciò sul mercato la Zero, il primo modello Fuoristrada di serie con telaio in alluminio. La Casa fiorentina pensò inoltre di inserire il carburante all’interno dei travi, scelta che è ancora una caratteristica delle moto Made in Rignano.

Anche la Fantic, competitor della Casa fiorentina, con la K Roo del 1991 introdusse la soluzione del radiatore protetto sotto il serbatoio. L’azienda di Barzago creò un telaio scatolato che conteneva l’elemento radiante in posizione orizzontale, adottando, oltre alla ventola, anche un fanale con paratie per incanalare l’aria verso il radiatore. Paioli per le moto da Trial a metà anni ’90 lanciò le forcelle con riporti superficiali utili a migliorare scorrevolezza e sensibilità, soluzione che in quel periodo era destinata soltanto ai mezzi ufficiali. Oggi le forcelle da Trial presentano canne sia in acciaio che in alluminio, con riporti in materiale duro che presentano colorazioni oro, nero o multicolor.

Soluzioni tecniche innovative


Ma non sono soltanto le Case italiane – tra queste ricordiamo l’Aprilia, che vinse anche a livello mondiale – ad aver sdoganato nella serie alcune soluzioni tecniche. Sempre la GASGAS, nel 1993, fu la prima Casa impegnata nel Fuoristrada a dotare di frizione con comando idraulico il modello in vendita dai concessionari. La soluzione rese ancora più performante ed efficace un componente che nel Trial viene stressato notevolmente. Nel 2002 la GASGAS iniziò la commercializzazione della Pro, con propulsore a sei rapporti con soltanto quattro coppie di ingranaggi. Questa soluzione permise di ottenere un motore molto compatto grazie anche alla frizione a diaframma con soltanto tre dischi.

Primo modello dell’era Montesa–Honda, la Cota 314 del 1994 fu la prima moto dotata di motore Honda che lanciò nel Fuoristrada la soluzione della doppia mappatura, che permetteva di personalizzare la risposta del propulsore semplicemente sostituendo un connettore. Sempre la Montesa, dieci anni dopo, lanciò la 4RT, la prima moto dotata di iniezione elettronica capace di creare la corrente per avviare il propulsore (a quattro tempi) agendo semplicemente sulla leva d’avviamento.

Una rivoluzione che diventò uno standard nelle altre discipline off-road. La Ossa invece stupì a EICMA 2009 creando un modello Trial a due tempi con iniezione battery less, con cambio estraibile, cilindro ruotato indietro (soluzione scelta dalla Yamaha nel Cross), sistemando il radiatore tra il serbatoio e il cilindro. La Vertigo ha aperto la strada a un’elettronica ancora più spinta: la moto catalana presente sul mercato dall’autunno del 2015 ha lanciato soluzioni con quattro mappature selezionabili, ognuna con soluzioni specifiche per ogni rapporto (24 mappe). Il Trial è un piccolo mondo che ha portato sul mercato soluzioni oggi presenti sulla maggioranza dei mezzi off-road.

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