EWC, Canepa: "Il titolo 2023, ancora più sudato e difficile" | Esclusiva

EWC, Canepa: "Il titolo 2023, ancora più sudato e difficile" | Esclusiva© GpAgency

Parla Niccolò: "Ora io e il Team YART ci vogliamo ripetere. Sarà affascinante collaborare con Jonathan Rea in Yamaha Superbike"

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08.01.2024 ( Aggiornata il 08.01.2024 09:48 )

La stagione 2023 di Niccolò Canepa è stata una delle più importanti della sua carriera: merito del secondo titolo mondiale Endurance, dopo quello del 2017, impreziosito dalla vittoria alla 24 Ore di Spa con la conseguente conquista dello status di “Master of Endurance”, primo italiano a riuscirci. Per non farsi mancare nulla, il genovese ha aggiunto due apparizioni nel BSB con il Team McAms Yamaha, oltre al ruolo di coach del Team Yamaha SBK.

Nel 2024 le sfide che lo attendono sono ancora più esaltanti: difendere l’alloro iridato (YART non trionfava dal 2009!) e soprattutto fare da coach alla new entry della Yamaha Superbike, il sei volte iridato Jonathan Rea.

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Niccolò, qual è il primo flash del titolo 2023?

“È stato un cammino bellissimo, ci siamo goduti questi mesi da campioni del Mondo. Erano tanti anni che inseguivamo questo obiettivo, siamo la squadra più longeva dell’EWC, avevamo vinto diverse gare ma ci mancava il titolo, e quest’anno siamo riusciti a portarlo a casa. Sono contento per me, perché è il secondo titolo, ma anche per Karel (Hanika) e Marvin (Fritz), perché è il primo che vincono, se lo sono meritato e speriamo di continuare così”.

Il trionfo con GMT94 del 2017 ti aveva introdotto al mondo Endurance.

“Sono passati troppi anni. È stato forse più emozionante il titolo 2023 rispetto a quello del 2017, perché è stato veramente sudato e difficile, non è stato un percorso in discesa e quindi dà ancora più soddisfazione”.

Secondo posto a Le Mans, vittoria a Spa, sofferenza a Suzuka e quarto al Bol d’Or.

“È stato bellissimo vincere la 24 Ore di Spa, una pista pazzesca e incredibile, siamo riusciti ad andare bene per tutta la gara e conquistare la vittoria. Un peccato, invece, quanto accaduto a Suzuka, il sogno nel cassetto rimane quello di fare un podio in Giappone, una gara iconica e storica: non ci siamo riusciti per due anni di fila ma ci proveremo nel 2024. E poi il finale del Bol d’Or, dopo tanta sofferenza in quelle 24 ore, siamo riusciti a tagliare il traguardo e a laurearci campioni”.

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