Marco Bussolotti, chi è il pilota-meccanico che ha dominato la 600 CIV

Marco Bussolotti, chi è il pilota-meccanico che ha dominato la 600 CIV© GpAgency

L'intervista al pilota Axon Seven Team: "Il titolo 2022 è una rivincita personale. Lavoro 12 ore al giorno in officina, ma correre rimane un grande piacere"

30.10.2022 10:09

Marco Bussolotti ce l’ha fatta: dopo anni di duro lavoro e qualche sfortuna di troppo, nel 2022 il pilota marchigiano è riuscito a laurearsi campione nella classe 600 CIV della Supersport 600, portando sul gradino più alto del podio la Yamaha R6 ottimamente allestita dall’Axon Seven Team di Paolo Cannizzaro.

Un successo, quella conquistato da Bussolotti, che assume ancora più valore se consideriamo i sacrifici che si celano dietro questo risultato: infatti, Marco abbina la vita da pilota a quella di meccanico nella sua officina, la “Busso Garage” aperta nel 2015 assieme al socio Luca Chiarentin. Un doppio impegno difficile da far convivere ma che Bussolotti riesce a tenere in piedi grazie a una quantità di talento, tenacia e passione da far invidia a chiunque.

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Marco, è passato ormai un mese dall’ultima gara di Imola: che emozioni provi ripensando al titolo italiano appena conquistato?

“Una bella sensazione, perché è da tanto che non vincevo un campionato, ma soprattutto questo titolo corona il percorso iniziato con Axon Seven Team qualche anno fa. Adesso mi godo il momento”.

Nel 2022, hai disputato probabilmente la tua miglior stagione di sempre.

“Sì, sono contento perché sono andato forte su tutte le piste, in ogni condizione. È andata bene soprattutto a Imola, pista che adoro e in cui sono andato fortissimo, sono riuscito a migliorare di circa 10 secondi il mio tempo di gara rispetto alla scorsa stagione”.

Cosa pensi della convivenza tra le classi 600 CIV e Next Generation vista nel 2022 nella Supersport 600 italiana?

“Per quanto mi riguarda, le moto in configurazione NG erano molto veloci in rettilineo e, anche se riuscivo a sorpassare in curva, recuperare il gap in accelerazione era piuttosto complicato. Mi sono sentito po’ come Quartararo in MotoGP contro le Ducati (ride). Il gap tecnico si sentiva, ma sono riuscito a precedere parecchi piloti che correvano in quella configurazione. Posso dirmi soddisfatto”.

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Guardiamo al 2023: rimarrai con lo stesso team?

“Sì, siamo intenzionati a utilizzare la Yamaha anche nel 2023. Inoltre, nel 2024 Yamaha dovrebbe far debuttare la nuova R9, quindi non avrebbe senso cambiare strada proprio ora”.

Scelta comprensibile visto che la R6 si sta dimostrando ancora una moto molto competitiva sia a livello italiano che mondiale.

“Sì, sono convinto che potremo far bene con la R6 anche in configurazione Next Generation, è una moto ancora molto veloce. Lo dimostrano i risultati colti nella Supersport 600 iridata, dove la Yamaha rimane il riferimento della categoria”.

Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?

“Nel 2023 l’obiettivo è fare un’altra bella stagione nel CIV e qualche wild card nel Mondiale, almeno una, nella tappa di Misano. Mi auguro di poter tornare, anche se per qualche apparizione, sul palcoscenico iridato: può essere una buona occasione per mettere in mostra sia il mio che il valore della mia squadra”.

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