La sfida al vertice sarà tra le bicilindriche Tuareg 660 e Ténéré 700 ma sulla via di Dakar ci saranno anche le KTM Adventure 890, Kove 800X Rally e molte altre
Il prossimo 28 dicembre da Montecarlo partirà la quindicesima edizione dell’Africa Eco Race, rally nato per tornare sulle orme originarie della Dakar. Uno dei motivi dell’interesse crescente degli ultimi anni è il ritorno delle Adventure stradali che si sono ritagliate una fetta importante del mercato delle moto.
Da ormai qualche anno l’Africa Eco Race è diventato terrano di caccia delle potenti maxienduro bicilindriche con Jacopo Cerutti che dodici mesi fa ha riportato una casa italiana alla vittoria sul Lago Rosa di Dakar dopo 30 anni dal successo di Edi Orioli con la Cagiva Elefant 900 alla Dakar 1994. Negli ultimi anni Yamaha aveva provato con Alessandro Botturi a conquistare il successo dell’assoluta con la Ténéré 700, già nel 2022 quando una penalità per abbandono del percorso lo aveva però tolto dalla corsa alla vittoria. Nell’edizione 2024 le bicilindriche hanno dominato tutta gara con le Aprilia Tuareg 660 e le Yamaha Ténéré 700 a spartirsi tutti gli stage.
All’Africa Eco Race 2025 correranno ovviamente ancora le ormai classiche e affidabilissime 450 Rally Replica prodotte da KTM, GasGas e Husqvarna oltre alle numerose Kove 450 Rally e alle Honda CRF 450 RS Moto. Accanto agli specialistici mezzi 450 però ci saranno diversi piloti che correranno con le maxienduro, ad Aprilia e Yamaha quest’anno si uniranno la Kove con la propria 800X Rally LS, KTM con la Adventure 890 R, Suzuki con la V-Strom 800DE e Triumph con la propria Tiger 900 Rally Pro.
Partiamo dalla regina dell’ultima edizione dell’Africa Eco Race, la moto di Noale preparata da GCorse deriva dalla Tuareg 660 in listino e con poche ma precise modifiche l’endurona veneta si è trasformata in una moto ideale sia per trionfare nell’Italiano Motorally che nel rally africano. Il motore resta il classico bicilindrico frontemarcia da 659 centimetri cubi rivisto ovviamente per dare il proprio meglio in fuoristrada rispetto alla versione che con l’Aprilia RS 660 corre in pista. Cambiano ovviamente le sospensioni, affidate ad Ohlins ed il telaietto posteriore ora più leggero e resistente. Al posto della strumentazione originale infine la torretta con tutto il necessario per la navigazione nel deserto. Al via con la Tuareg 660 ci saranno il vincitore della scorsa edizione Jacopo Cerutti, Francesco Montanari e Marco Menichini.
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