Moto3, Grana: “SIC58 Squadra Corse punta al titolo. E alla Moto2”

Moto3, Grana: “SIC58 Squadra Corse punta al titolo. E alla Moto2”

Il team manager del team nato nel nome di Marco Simoncelli ha raccontato questo 2021, ha descritto i due piloti, il futuro e il progetto legato al 58

08.05.2021 11:41

A guidare la SIC58 Squadra Corse nel ruolo del team manager dagli albori è Marco Grana, che forte della sua ampia esperienza nel panorama mondiale punta a vincere un titolo iridato con questa squadra speciale in Moto3 (ecco la classifica iridata). I risultati attuali con il veterano Tatsuki Suzuki non sono quelli sperati, ma il "giappo-riccionese" ha grande fiducia da parte della squadra che l'ha fatto crescere, professionalmente e umanamente. Dall'altra parte del box c'è Lorenzo Fellon, un debuttante che crescerà sotto la loro ala.

Marco ci racconti il GP di Jerez?

“Con Jerez abbiamo un bellissimo rapporto, bellissimi ricordi , è una gara sempre speciale, per me e soprattutto per Paolo e questo viene trasmesso anche ai piloti. Quando veniamo a Jerez siamo sempre ottimisti e carichi, cerchiamo di dare sempre qualcosa di più. Negli ultimi due anni è andata meglio, venivamo da due pole position e due vittorie, tra l’altro la doppietta del 2019. Quest’anno era iniziato bene con una pole, poi c’è stata una scivolata in gara. Ma siamo sempre stati tra i protagonisti”.

Con quale obiettivo vi siete presentati in pista quest'anno?

“Inutile nascondere che siamo partiti per lottare per il mondiale. L’abbiamo fatto negli ultimi tre anni tutti gli anni: nel 2019 con Nicolò siamo stati molto sfortunati con la caduta a Misano e nel 2020 con Tatsu con qualche alto e basso. Quest’anno siamo ancora all’inizio, saltare i test in Qatar causa Covid con Tatsu ci ha complicato tanto la stagione e lui fisicamente l’ha sentito. Ma tutto può ancora succedere”.

Suzuki è con voi da cinque anni, come racconti la sua crescita?

“Tatsu è arrivato da noi molto acerbo, ma in questi anni abbiamo creduto in lui e l’abbiamo portato a stare davanti. Dietro c’è tanto lavoro, lo conosco bene anche a livello personale e restare sempre sulla stessa moto facilita la messa a punto”.

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E dall’altra parte del box c’è un debuttante, Lorenzo Fellon. Come sta andando il suo adattamento?

“È giovanissimo, ogni prova migliora, ma dobbiamo ancora fare un passo avanti più grande. L’anno scorso nel CEV ha corso poco, per il Covid, ma lui si impegna, è un bravo ragazzo e ci ascolta. Stiamo migliorando, manca un po’ in frenata, anche per un sorpasso con lo stile di guida Moto3. Siamo molto fiduciosi”.

A livello umano come sono Lorenzo e Tatsu?

“Sono molto diversi tra loro: Lorenzo è un ragazzo veramente giovane, è divertente, gli piace far vedere come si allena a casa e condividere le cose. È timido, credo si deve ancora fare un pochino. Tatsu invece corre da anni nel Mondiale, è circondato da tanti romagnoli esuberanti. È una persona divertente e simpatica, gli piace lo stile italiano e crea armonia nel box”.

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Sono solo passate quattro gare, ma Pedro Acosta ha già fatto vedere il suo talento. Cosa ne pensi?

“Avevo già visto che era un bel ragazzino “violento”. Complimenti a lui ed alla squadra, dal campionato spagnolo al Mondiale è riuscito a fare uno step molto grande e a essere competitivo. Nonostante il compagno di squadra Masia che è un pilota molto veloce. Pensavo che andasse forte, ma non così forte. Causa covid il mondiale è diverso dagli altri anni. Si corrono molte più gare europee e senza fare quelle extraeuropee, ovvero le piste dove i ragazzini giovani hanno sempre un po’ faticato e dove i veterani invece riuscivano a ottenere risultati migliori”.

Come pensi sarà la vostra situazione mercato in ottica 2022?

“Il team è maturo anche per fare passi importanti. Nel 2017 quando sono arrivato il team era in costruzione. Lo step successivo sarà la Moto2. La volontà c’è già da un paio d’anni, ma ci vogliono le condizioni giuste, il budget giusto e questo Covid non ha aiutato la situazione dei team. Entro fino giugno e inizio luglio se son rose fioriranno…

Ti piacerebbe portare con voi Suzuki?

“Certo Suzuki, lo sentiamo un nostro pilota. Io in verità poi mi affeziono molto ai piloti con i quali lavoro, come Niccolò Antonelli, Tony Arbolino, Enea Bastianini. Se Tatsu vorrà fare il passo in Moto2 e se il team potrà, perché no. E non dimentichiamoci neanche Mattia Casadei, un pilota forte, molto completo e competitivo in MotoE. È giovane, ha 21 anni, e dovrebbe avere l’opportunità della Moto2, darebbe il super massimo per realizzare un suo sogno”.

La prossima gara si terrà a Le Mans, che aspettative avete?

Ci aspettiamo un buon risultato. Non abbiamo mai vinto lì, ma siamo stati molto competitivi. Suzuki l’anno scorso in gara ha fatto il giro più veloce nonostante la convalescenza. Arriviamo molto speranzosi. Penso sia una delle nostre piste favorevoli insieme a Barcellona, Assen, Misano, Jerez, Mugello. Dobbiamo dare il massimo”.

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Hai lavorato anche con Enea Bastianini, che effetto ti fa vederlo in MotoGP?

Enea me lo porto nel cuore, nel 2016 siamo stati vicecampioni del mondo in Moto3, è stato un anno bellissimo e complicatissimo. Venivo dalla MotoGP, mi ricordo che guardando la moto mi sembrava mancasse qualcosa, era piccolina. Ho sempre creduto nel suo talento anche in una stagione non bellissima come il 2017. Il titolo in Moto3 se lo sarebbe meritato. Mi dà soddisfazione vederlo nella top class. Fuori dalle corse ci frequentiamo, abbiamo un amico in comune, Casadei. Anche io ho lavorato con Ducati in MotoGP e questa è una cosa che ti porti sempre dietro. È un ragazzo fantastico. Speriamo al più presto possa lottare per il mondiale MotoGP”.

Com’è lavorare nella SIC58 Squadra Corse, con Paolo Simoncelli e nel nome di Marco?

“Ho lavorato in Aprilia 125, Aprilia 250, poi in MotoGP sempre quando c’era Marco come avversario, ma l’ho sempre stimato come pilota. Lo sport va oltre l’antagonismo quindi l’obiettivo è quello di portare il mondiale a questa squadra. Aver vinto la prima gara a Jerez, tra l’altro con una doppietta, è stato uno dei momenti più belli della mia carriera sia dal punto di vista sportivo che sentimentale. Ho un bellissimo rapporto con Paolo, ci vogliamo molto bene. C’è armonia. È un onore lavorare per un team nel nome di Marco Simoncelli. Lo si capisce quando in Argentina, in America o in Asia sentiamo il calore del pubblico, non per il team ma per il 58”.

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