Arbolino: “Mantengo sempre la mia routine quotidiana”

Arbolino: “Mantengo sempre la mia routine quotidiana”

L’italiano che vive a Lugano ci ha raccontato come sta vivendo in Svizzera questo periodo, che tipi di allenamenti fa e ha infine commentato l’unica prestazione del 2020

24.03.2020 09:49

La stagione 2020 non è iniziata come sperava Tony Arbolino. Promessa della classe cadetta, il pilota di Garbagnate Milanese in Qatar ha lottato per il podio fino all’ultimo giro, quando un contatto con il collega Binder l’ha tagliato fuori dai giochi. Il 19enne ha così tagliato il traguardo in quattordicesima posizione, con l’amaro in bocca e tanta voglia di rifarsi. Durante questa pausa forzata l’abbiamo raggiunto telefonicamente, ed ecco come sta vivendo questo momento delicato a causa del Coronavirus.

Com’è la situazione a Lugano?
Qui ci sono restrizioni meno rigide rispetto a quelle che ci sono in Italia in questo momento. Qui puoi ancora andare a fare sport all’aria aperta, ma il coronavirus è arrivato. Io cerco di stare in casa il più possibile perché è veramente una cosa che non si può gestire.

Come ti alleni in questo periodo?
Continuo ad allenarmi due volte al giorno a casa, ma ovviamente non posso andare in palestra per allenare magari un certo tipo di muscolo. Non vedo tutti i giorni il mio allenatore, magari usciamo in bici e andiamo in montagna, ma teniamo sempre la distanza di sicurezza.

Quindi non puoi neanche girare in moto?
No ovviamente. Avevamo in programma di andare a Barcellona, quando ancora era permesso, ma visto come si stavano mettendo le cose abbiamo evitato.

Qual è la tua giornata tipo in questo momento?
La mia ruotine quotidiana la voglio mantenere, quindi la sveglia è alle 6 come sempre. Dalle 7.30 alle 10 mi alleno e faccio stretching, poi mangio e nel pomeriggio eseguo due allenamenti separati magari da un po’ di Netflix o un po’ di playstation, poi cena e si va a dormire.

Cosa comporta per un pilota trovarsi in questa situazione?
Non comporta molto a livello fisico, ma è più un discorso di testa. Io cerco sempre di fare di più ogni giorno, ma in questo modo non riesco.

E come vivi il fatto che adesso non hai una data certa della prossima gara?
Questo mi fa arrabbiare. Di solito quando torno a casa da un weekend mi metto subito a lavorare per il GP successivo, anche con il mio capotecnico che vive in Spagna, ma ora non possiamo farlo. Quando le cose saranno più chiare, ci metteremo sotto.

La stagione 2020 per te è iniziata, in Qatar, con un risultato al di sotto delle aspettative.
Sì, ho sempre il pensiero fisso su come sono andate le cose quella domenica. Sono rimasto deluso per tutti i giri che avevo fatto preparandomi in vista dell’ultimo giro, avevo gestito al meglio le gomme, stavo cercando di far soffrire meno la moto e guidare con un po’ più tecnica per arrivare al grande finale. Mi girano le scatole, ero da podio, non da 15esimo posto. Fa male, ma penso che stiamo lavorando per un’altra strategia di gara, vediamo se si potrà fare, non vogliamo più una gara di gruppo.

Secondo te, quando si potrà tornare ora in pista?
Per Jerez, il 3 maggio, la vedo molto dura. Penso che Jerez, Le Mans e il Mugello siano a rischio, probabilmente fino a giugno non si corre.

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