Moto2 e Moto3: italiani in cerca di gloria

Nella classe intermedia Arbolino e Vietti tornano a sfidarsi per il titolo e per un posto in MotoGP. Nella categoria più piccola, il confronto è tra Lunetta e Foggia. E Pini...

27.01.2025 ( Aggiornata il 27.01.2025 09:17 )

Gli italiani in Moto2


Pochi ma buoni. Sono soltanto due i piloti italiani nella Moto2, ma entrambi con velleità di titolo in virtù di talento ed esperienza. Sia Celestino Vietti Ramus che Tony Arbolino affrontano il 2025 cambiando team e moto, affidandosi al Made in Italy. Entrambi saliranno sulla Boscoscuro portata al titolo qualche mese fa da Ai Ogura. Vietti è stato scelto proprio da Luca Boscoscuro per la sua SpeedUp, per sostituire Fermin Aldeguer, promosso in MotoGP. Questa sfida arriva al momento giusto: con quattro anni di esperienza nella classe di mezzo, e dopo aver ottenuto sette vittorie, il piemontese punta a tornare al livello di inizio 2022, quando aveva dominato la prima parte della stagione. Dopo aver costruito una moto vincente Boscoscuro punta a completare il capolavoro con la vittoria del titolo con il team interno, nel quale è confermato un altro big come Alonso Lopez. Vietti è veloce, determinato, conosce bene la classe e a 23 anni è maturo per concretizzare quanto finora gli è sfuggito.

Stessa moto per l’altro portacolori azzurro Arbolino. Il talento di Garbagnate Milanese, ormai trapiantato ad Andorra, nella stagione alle porte sarà nel nuovissimo Team Pramac. La squadra iridata in MotoGP ha scelto di debuttare nella classe di mezzo e Arbolino è stato uno dei due nomi (l’altro è Izan Guevara) su cui puntare per la nuova avventura. Vice campione della Moto2 nel 2023, Tony ha faticato nel 2024 non trovando l’immediata sintonia con le gomme Pirelli, ritrovando competitività soltanto a stagione inoltrata. Approdato in Moto2 nel 2021, proprio come Vietti, e salutato il Team Marc VDS dopo tre anni, Arbolino cerca l’ultimo salto per volare in quella MotoGP che ha già accarezzato nell’ultimo biennio. Per Cele e Tony il 2025 è l’anno della verità all’interno di una categoria pronta a ridisegnare le gerarchie, con numerosi giovani rampanti: la Moto2 parlerà nuovamente la nostra lingua?

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