Fabio Di Giannantonio ha concluso la Sprint del Gran Premio di Aragón in sesta posizione dimostrando solidità e consistenza e mantenendo un ritmo competitivo per tutta la gara. Una prestazione che conferma la sua crescita costante in questa stagione, dove si è spesso posizionato tra i primissimi.
Lo stesso pilota romano, al termine della corsa, ai microfoni di Sky Sport ha analizzato positivamente la sua performance: "Ho fatto la miglior partenza della mia vita e mi sono ritrovato subito in una buona posizione, cercando anche di raccogliere informazioni utili in vista della gara di domani, soprattutto sulle gomme. La media ha funzionato molto bene. Ho impiegato parecchio tempo per superare Quartararo, ma non è stato semplice: frena davvero forte e la Yamaha è molto precisa e stabile. Forse, se fossi riuscito a superarlo prima, avrei potuto ottenere qualcosa in più".
Il tema principale relativamente al salto di qualità definitivo resta la bontà di un binomio con la GP25, al momento agrodolce: "La moto è davvero pazzesca: non avevo mai girato con questi tempi prima di quest’anno. Però, a livello di sensazioni, non è il massimo. Fatico a percepire il limite, e questo mi porta a rischiare sempre qualcosa in più in gara. È un po’ il filo conduttore della mia stagione finora, anche per quanto riguarda lo stile di guida, mi ritrovo spesso a essere al limite. Vedremo più avanti come evolverà la situazione".
Di Giannantonio ha poi continuato a spiegare ai microfoni di Sky Sport: "Quando mi viene naturale fare le cose bene, riesco comunque a essere efficace anche se non percepisco perfettamente il limite. Ma in altre situazioni, come su piste che non mi piacciono particolarmente e dove serve costruire la velocità basandosi sul feeling, tutto diventa più complicato. In quei casi è difficile capire davvero qual è il limite della moto, come ad esempio individuare il punto esatto di frenata. Non si ha una percezione precisa di tutto, e quindi spesso finisco per buttarmi un po’ alla cieca".
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