GP Silverstone, MM93: "Non ho il margine di Jerez e Le Mans, dovrò affidarmi al mio istinto"

GP Silverstone, MM93: "Non ho il margine di Jerez e Le Mans, dovrò affidarmi al mio istinto"
L'otto volte iridato: "Il problema non è stata la caduta né le curve a destra, bensì mio fratello Alex: qui viaggia fortissimo"

23.05.2025 22:42

Quarto con caduta, ma comunque in Q2 e attaccato ai primi tre. Marc Marquez ha concluso il venerdì della MotoGP di Silvertone, presentandosi tranquillo davanti ai giornalisti: "Tranquillo?"" la domanda "Più o meno, perché so che mio fratello sta andando forte su tutte le piste. Lui ha tre circuiti prediletti, ma Silvertone è dove viaggia di più. Qui è dove, storicamente, ha ottenuto i migliori risultati, perciò vedremo cosa succederà. Qui non ho il margine che avevo a Jerez o Le Mans, però sono in Q2. Mi è mancato il giro veloce oggi, però il ritmo tenuto era piuttosto buono. Questo turno è importante. Domani seguirò il mio istinto in partenza nella Sprint, come nel Gran Premio domenicale. Abbiamo avuto un problema a un sensore, che attivava il messaggio di errore. Ho dovuto spegnere il motore, precauzionalmente".

Pecco Bagnaia: "Tornare alla Desmosedici GP24? Il regolamento non lo permette"

Alex Vs Marc: è ancora duello in casa Marquez

Il trentaduenne catalano parla ancora del numero 73: "Alex è incredibilmente rapido nella Curva 8, a destra. Qui, in Catalunya e Malesia mio fratello è velocissimo. Il problema per me non erano le curve destrorse. è stato Alex il più veloce. Lui guadagna a destra, io in alcune pieghe a sinistra. Alla fine conta essere più veloce".

Lo sguardo al meteo va sempre dato in Inghilterra: "Preferisco condizioni di asciutto. Per me, qui un secondo o terzo posto non sarebbero male. Questa pista è complicata per me, ma stiamo lavorando duramente per trovare la giusta confidenza e la massima velocità. A livello di ritmo è andata meglio rispetto al giro secco".

Come dicevamo, l'otto volte iridato è incappato in una scivolata: "La caduta? Niente: sono entrato più rapidamente, con maggiore angolo e una frenata ancora più intensa. Il risultato? Il limite.Ho sbagliato io, per un errore completamente diverso da Jerez. Per fortuna, sono cascato in una curva lenta, senza pregiudicare le prove. "Quando cadevo, stavo effettivamente pensando di tornare nel box e continuare la sessione con le stesse gomme. Pensavo più a continuare che alla caduta stessa. E' il mio istinto di pilota. Sapevo perché fossi caduto, stavo pensando di salvare la moto. L'ho tenuta sino all'ultimo".

Ciò ha comportato tempi abbondanti per il team Lenovo Ducati: "Dopo il turno, tuttavia, il meeteng tecnico è stato più lungo. Proprio perché ci sono cose da migliorare, non solo sulla Desmosedici, anche sulla mia guida. Devo trovare il modo di guidare più comodamente, ovvero, con maggior disinvoltura. Come l'anno scorso, si lavora con tre soluzioni di gomma morbida, quando si ha margine solo due. Io e Pecco abbiamo fatto così, però le Yamaha nelle curve veloci e a gomme morbide sono efficaci. E pure Aprilia ha fatto bene, quindi dobbiamo trovare quel qualcosa in più anche noi".

Viene chiesto se in allenameto provi o meno il Time Attack: "A casa, in allenamento, si fanno tanti giri uno di fila all'altro. Ma non si pensa al Time Attack, perchè si rischia di cadere. E se, si cade, bisogna pagare i danni (ride). Scherzi a parte, si gira a gomme usate e si fanno long run".

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi