“Stiamo cercando di unire i metodi di lavoro europeo e giapponese per riuscire a colmarlo in tempi brevi” dice il nuovo direttore tecnico di Yamaha
Dopo 20 anni passati in Ducati, per Massimo Bartolini si è aperta una nuova sfida, quella di riportare la Yamaha a lottare per le posizioni di vertice in MotoGP sia in gara che nel Mondiale. L’impresa è ardua perché il gap con Ducati è ancora ampio e Yamaha è all’inizio di un nuovo ciclo e una nuova modalità di lavoro.
“Yamaha è un ambiente diverso – esordisce Bartolini a Sky – ma sono stato accolto molto bene. Tre mesi è un tempo molto breve, siamo consapevoli che c’è tanto lavoro da fare, la cosa positiva è che abbiamo in testa quello che c’è da fare. Abbiamo identificato le aree dove possiamo migliorare; un gap di 7-8 decimi richiede tempo per essere colmato ed è distribuito un po’ su tutte le aree. Ci stiamo lavorando, stiamo producendo del materiale, cercando di mettere insieme le due esperienze, quella europea e quella giapponese come metodo di lavoro. L’obiettivo è quello di unire le due esperienze in modo da chiudere il gap in tempi ragionevoli.”
Da Iwata è partito il diktat per cercare di recuperare il gap prestazionale che si è aperto con Ducati specialmente nella seconda parte della stagione 2022, diventando più marcato lo scorso anno. “Yamaha – spiega Bartolini – probabilmente è rimasta spiazzata dall’impatto che hanno avuto le case europee come Ducati, KTM ed Aprilia. Questa cosa è stata recepita e si sta cercando di investire per coprire il gap. Partendo un anno e mezzo dopo ad investire pesantemente su alcune cose, il gap lo si ridurrà in più tempo.”
Poi aggiunge: “L’aerodinamica aggiunge delle forze sulla moto, non si tratta di spostare il bilanciamento ma si tratta di alzare il limite della moto. Per i piloti guidare una moto con aerodinamica in termini di feeling può essere uguale o addirittura peggiore perché è una cosa più impegnativa da portare al limite. I piloti attuali e le MotoGP attuali stanno talmente al limite che la differenza che una aerodinamica efficiente può aggiungere è tale da giustificare diversi decimi. Se non si riesce ad avere carichi simili o effetti aerodinamici simili è difficile andare a coprire con altre aree quel gap che è stato creato dall’aerodinamica. L’aerodinamica ad oggi è necessaria.”
Come ormai è noto, nel 2027 entrerà in vigore un nuovo regolamento tecnico che priverà le MotoGP degli abbassatori, ridurrà le appendici aerodinamiche anteriori ed eliminerà quelle posteriori. “Yamaha cerca di portare il bilancio dello sviluppo in direzione del nuovo regolamento 2027 che è abbastanza allineato a quello attuale ma che ha delle variazioni. Si cerca di investire il giusto sulle cose che scompariranno come gli abbassatori, però capire i concetti su aerodinamica, telaio e motore sono cose che si possono trasportare sul 2027. Gli investimenti veri verranno fatti su tecnologie che verranno utilizzate nel 2027.”
Ad oggi Yamaha è l’unica Casa in MotoGP a non avere un secondo team che aiuti la squadra ufficiale nello sviluppo della M1. Ad Iwata stanno lavorando per riuscire a portare un’altra squadra accelerare il lavoro di chiusura del gap da Ducati, Aprilia e KTM. “Con un campionato così impegnativo e nonostante le concessioni per poter far girare i piloti titolari, la realtà è che i piloti titolari girano molto poco, sono esseri umani ed hanno bisogno di riposo e con i tempi così stretti è difficile organizzare. Sarebbe fondamentale avere un team satellite per poter cercare di portare avanti più cose su più piloti, anche per i piloti stessi per avere confronti e riuscire a regolarsi meglio sia nelle scelte che nelle parti dove migliorare.”
Con il passaggio da Ducati a Yamaha, qualche concetto della Desmosedici se lo sarà portato dietro Massimo Bartolini per cercare di estrarre il potenziale della M1 2024. “Qualche punto forte Yamaha ce l’ha anche se dai tempi non sembra, stiamo cercando di capire cosa si può fare. Finchè l’architettura motore resta diversa, la moto è radicalmente diversa. Tanti concetti che si usavano in Ducati soprattutto di veicolo è difficile applicarli qui, ma tanti altri sono comuni come i bilanci aerodinamici, il modo di lavorare sull’elettronica è da sistemare o aggiornare, sono cose trasportabili. Veicolo, telaio e bilancio moto con un motore totalmente diverso è difficile pensare di trasportarli direttamente.”
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