MotoGP 2027, come cambia la top class: i motori

MotoGP 2027, come cambia la top class: i motori© Luca Gorini

La riduzione di cilindrata porterà con se ovviamente nuovi motori ma non cambierà il frazionamento che resterà 4 cilindri per tutti i costruttori

07.05.2024 ( Aggiornata il 07.05.2024 10:42 )

La prima bozza del regolamento tecnico della MotoGP pubblicato lunedì mattina porta con se diverse novità che cambieranno completamente le attuali moto. Il più evidente cambio è ovviamente la riduzione della cilindrata da 1000cc a 850cc, cosa comporta questa modifica? Analizziamolo insieme.

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Cilindri più piccoli, più giri motore (affidabilità permettendo)

Il documento rilasciato dalla FIM parte proprio dalla riduzione della cilindrata massima consentita per le MotoGP che passa dagli attuali 1000cc a, come detto, 850cc. La riduzione però non sarà “libera” ma pilotata dal regolamento tecnico che impone, come ora, un diametro massimo del pistone che passerà da 81mm a 75mm. Questa norma insieme a quella sul numero massimo di cilindri (quattro) di fatto congela le possibilità di scelte con tutte le case che proseguiranno con le attuali configurazioni V4 o 4 in linea. La diminuzione dell’alesaggio (e di poco della corsa che passerà da 48,5 a 48,1) farà probabilmente aumentare di qualche centinaio il regime di rotazione massima tornando a sfiorare quota 19.000 giri/min. Il tutto con un occhio all’affidabilità perché dal 2027 le MotoGP avranno a disposizione solo 6 motori contro i 7 attuali per disputare 20 GP, verrà concesso l’utilizzo del settimo motore se le gare in calendario dovessero diventare 21 o 22. Calcolando che ogni weekend i piloti coprono tra i 450 e i 500km vuol dire che la vita media dei motori dovrà passare da circa 1300 a circa 1500 chilometri.

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Meno potenza e carburanti 100% sostenibili

La riduzione di cilindrata porterà con se anche una notevole riduzione di potenza che è stimata tra i 40cv ed i 50cv in meno rispetto alle attuali MotoGP che ormai sfiorano la soglia dei 300 cavalli. L’obiettivo di Dorna, IRTA, MSMA e FIM era quello di abbassare le prestazioni lasciando comunque la MotoGP come punto di riferimento in termini di prestazioni. Questa diminuzione di prestazioni infatti lascia comunque la MotoGP con una manciata di cavalli di vantaggio sulle migliori SBK in pista oggi, in attesa che anche il regolamento delle derivate di serie diventi più stringente. Ad influire sulle prestazioni sarà anche l’utilizzo di carburanti 100% sostenibili ovvero non prodotti dalla raffinazione del petrolio. Al momento sono diverse le possibilità che le case fornitrici dei carburanti possono intraprendere per la produzione di questo tipo di carburante e si attenderà la pubblicazione del documento specifico per riuscire a capire quanto questo inciderà nelle prestazioni. L’obiettivo è ovviamente quello di rendere la MotoGP più sostenibile riducendo il più possibile l’emissione di gas nocivi. Non dovrebbe incidere invece la riduzione del serbatoio del carburante che in linea con la diminuzione della cilindrata scende da 22 litri a 20 litri per le gare e da 12 litri a 11 litri per le Sprint.

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