Honda, "insalata russa" della MotoGP: la RC213 V è un pasticcio

Honda, "insalata russa" della MotoGP: la RC213 V è un pasticcio© Gorini

Marini è ottimista, Mir la promuove, Zarco la boccia, Nakagami è perplesso: quando le opinioni si scontrano, i risultati latitano

30.04.2024 10:05

Si sente spesso dichiarare che Honda abbia mollato la presa in MotoGP, togliendo budget e risorse allo sviluppo della RC213 V. Sarà casomai vero il contrario, come dimostrato da almeno due particolari: il ridimensionato della sponsorizzazione Repsol ha spinto il marchio di Tokio a metterci (ancor più) del proprio, da Tokio all'Europa sono stati spedite flotte di ingegneri e casse piene di materiale innedito. La risposta definitivà è: l'Ala Dorata spende, eccome se lo fa.

Leggi anche: MotoGP: tutte le novità tecniche dai test di Jerez

RC213 V "rifatta" in soli due mesi. Nessuno può tanto in MotoGP

Chi indossa i vestiti dei team Repsol ufficiale, LCR satellite e colori sociali HRC è al top in quanto professionalità e preparazione. Honda vanta in MotoGP un contingente umano invidiabile, costituito da profili esperti e sapienti, giovani entusiasti e con la voglia di imparare.

Infatti, non è questo il problema accusato oggi dalla Casa più grande del mondo. Pensare che in seno al gruppo dedicato alla MotoGP manchino competenze e abilità, è sbagliato. Però, è anche vero dire che la RC213 V appaia "sbagliata", ossia, poco equilibrata e competitiva.

Previa grossa e ammirabile umiltà, diversi rappresentanti del Costruttore operanti nel paddock ci hanno rivelato quanto segue: "Davvero, un impegno simile non si vedeva da tempo. Se già negli anni vincenti si lavorava parecchio, adesso ulteriormente. Basti sapere che la moto sia stata completamente rifatta in circa due mesi. Conoscete Case capaci di tanto?". No.

Leggi anche: Mir promuove la nuova Honda: "Migliore di quanto non dicano i tempi"

Honda arranca (ancora) in MotoGP: quanto durerà la sofferenza?

Consultiamo i piazzamenti dei rappresentanti Honda dopo quattro trasferte completate: Joan Mir è sedicesimo con 12 punti, Johann Zarco ventunesimo a quota 5, segue Takaaki Nakagami con una lunghezza in meno, classifica ferma per Luca Marini.

Proprio il fratello di Luca Marini, passato da Desmosedici a RC213 V desta le maggiori preoccupazioni: sebbene il numero 10 si manifesti tranquillo e poco stressato, raccapricciante è vederlo ultimo e con alcun risultato valido sinora ottenuto.

Leggi anche: Test MotoGP, Honda non si arrende: RC213 V stravolta in due mesi

Va bene o non va bene: piloti in disaccordo sulla RC213 V

Eccoci al concetto della titolazione, così soprannominato il prototipo nippo dagli addetti ai lavori. Anzitutto, offriamo la definizione prescelta: "L'insalata russa è una nota insalata composta di verdure miste cotte e crude; è servita come antipasto freddo o come contorno. È costituita da verdure lessate, patate tagliate a dadini, piselli, carote, sottaceti e uova sode, il tutto condito con salsa maionese. Ne esistono numerose varianti, a seconda delle tradizioni locali e familiari, in cui si prevede l'aggiunta di ulteriori ingredienti. A dispetto del nome, è di origine assai controversa ed è diffusa in numerosi paesi del mondo".

Insomma, un pasticcio che può piacere, se ben coordinato negli ingredienti e condimenti. Una poltiglia, se i suddetti non sono equilibrati e di qualità. Attenzione: si entra nell'ambito dei gusti personali, per abitudini e palati spesso contrastanti.

Come sono contrastanti i commenti dei piloti. Occhio a Mir e Marini: "Abbiamo trovato una buona base di partenza, valida sulla quale lavorare. Il potenziale della moto c'è, la linea intrapresa è giusta" contro Zarco e Nakagami: "Non c'è una cosa che funzioni di questa moto" il francese, mente il giapponese "bah, mmmm. Non saprei". L'espressione del solo  giapponese presente nella classe regina è desolata.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi