MotoGP, Marquez ad Austin per capire i reali obiettivi di stagione

MotoGP, Marquez ad Austin per capire i reali obiettivi di stagione© Luca Gorini

Lo spagnolo torna sulla pista che l'ha visto trionfare in ben sette occasioni, un test importante per testare la competitività con Ducati

02.04.2024 ( Aggiornata il 02.04.2024 16:25 )

La doppieta firmata Qatar-Portimao ha aperto le danze della MotoGP, inaugurando una stagione che sin dai primissimi passi del mercato piloti 2023 ha brulicato di temi. Uno su tutti, l'approdo di Marc Marquez in Ducati, con conseguente punto interrogativo circa la competitività che l'otto volte iridato avrebbe potuto mostrare, tornando, così facendo, ai suoi canonici livelli d'élite. In virtù delle iniziali battute stagionali, un'embrionale risposta a questa fatidica è stata già riscontrata; lo spagnolo si è subito affacciato con costanza alla top five, in quasi ogni turno di sessione disputato, manifestando una curva d'apprendimento non tanto sorprendente, in virtù del fatto che il soggetto in questione è un otto volte campione del mondo, quanto ad ogni modo non scontata.

Quinto all'esordio in Qatar nella gara Sprint, quarto nella gara lunga della domenica, la più ricca d'incognite, secondo nella Sprint di Portimao ed in lizza per la quarta posizione nella gara lunga, tagliato fuori solamente dalla caduta che ha coinvolto anche Pecco Bagnaia. Fino ad ora lo spagnolo ha rispettato le aspettative legate al suo nome ed al suo talento, ma ancora (e fisiologicamente) sembra avere qualche decimo in meno nel polso destro in relazione ai compagni di marca più veloci. Quella differenza che al momento demarca la linea tra i saltuari protagonisti del podio e i contendenti al titolo.

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Il significato del GP di Austin

In tal senso la gara di Austin assomiglia ad un primo test circa le più alte ambizioni raggiungiubili in questa stagione, una specie di set point relativo ad una competitività che è indubbiamente presente ma che si presenta ancora acerba al fine di impensierire gli attuali riferimenti della top class. Se il Qatar e Portimao hanno rappresentato due circuiti non particolarmente cari allo spagnolo e alle sue caratteristiche di guida, Austin simboleggia, al contrario, il giardino di casa (insieme al Sachsenring), una pista sul quale lo spagnolo non ha mai avuto rivali all'apice della sua carriera, ed in cui è stato in grado di vincere anche nella stagione da rookie; un successo che, inoltre, coincise con il primo sigillo della sua eccelsa avventura in top class. Salendo sulla Ducati lo spagnolo ha iniziato un processo d'adattamento alla moto riguardante in primis il suo stile di guida, come da lui stesso sottolineato; proprio quello stile di guida, spigoloso, aggressivo in frenata e poco ortodosso in percorrenza di curva, che ad Austin l'ha aiutato a fare la differenza anno dopo anno in maniera consecutiva dal 2013 al 2018, e poi ancora nel 2021. 

I numeri dello spagnolo

Nel caso in cui Marquez riuscisse a vincere ad Austin, uno scenario affatto non improbabile visti i precedenti, l'ingresso nel ristretto novero dei papabili contendenti al titolo sarebbe completa, infondendo un'intensa e (per gli avversari) ingombrante quantità di fiducia che quasi certamente lo porterebbe sul binario auspicato al momento dell'addio dalla Honda. I numeri del campione di Cervera sul circuito americano sono a dir poco incredibili, cosi come i distacchi sempre larghi registrati al traguardo sul primo degli inseguitori. Nel 2013, come detto, Marquez vinse nella sua stagione da rookie, battendo la concorrenza del compagno di squadra Daniel Pedrosa. L'anno seguente Marquez bissò il successo rifilando più di quattro secondi a Pedrosa e addirittura venti alla Ducati di Andrea Dovizioso.

Nel 2015 il forlivese non potè nuovamente nulla terminando a due secondi e mezzo da Marquez, che nel 2016 siglò il quarto sigillo consecutivo tagliando il traguardo davanti a Lorenzo, staccato di ben sei secondi. Anche nel 2017 e nel 2018 Marquez non fece sconti, relegando in seconda posizione rispettivamente Valentino Rossi e Maverick Vinales, entrambi a più di tre secondi. L'anno seguente solo una caduta (mentre si trovava in testa alla gara) gli impedì di conquistare la settima vittoria consecutiva; dal 2020 Marquez entrò nel difficile tunnel caratterizzato da infortuni, operazioni chirurgiche e difficoltà tecniche, ciononostante nel 2021 dimostrò nuovamente la sua superiorità, vincendo su Quartararo e Bagnaia, in quella che al momento rappresenta la penultima vittoria della sua carriera. Con le complessità fisiche ormai alle spalle e la certezza della velocità della moto, l'edizione 2024 di Austin rappresenta la prima vera occasione per provare a dimostrare nuovamente tutto il suo smisurato potenziale. 

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