Cadalora: "Bagnaia impressionate. Marquez ha usato la testa, più che negli ultimi 2 anni"

Cadalora: "Bagnaia impressionate. Marquez ha usato la testa, più che negli ultimi 2 anni"© GPAgency

Luca sul primo GP: "Pecco forse è stato un ragioniere nel box, in pista ha azzardato e fatto la differenza. La tecnologia attuale delle moto ha tolto la possibilità di compiere rimonte"

12.03.2024 ( Aggiornata il 12.03.2024 15:48 )

Il numero uno sulla carena può essere un peso, ma spesso anche una corazza dalla quale trarre forza e vantaggio. Pecco Bagnaia lo ha dimostrato in Qatar, mettendo insieme una corsa da vero campione del mondo in carica, e solo chi ha provato le brezza di esibire quel numero può forse calarsi davvero nei suoi panni. Ad esempio Luca Cadalora, che nel 1992 riuscì a confermarsi campione della 250 con l’uno sulla carena, nonostante una Honda meno performante rispetto alle Aprilia – tra gli altri – di Loris Reggiani e Max Biaggi.
 
“Il primo pensiero dopo la gara di domenica è stato per Bagnaia – racconta Cadalora - che è stato impressionante. Ha sorpreso tutti, facendo tutto in modo perfetto: al via ha voluto azzardare, soprattutto con i sorpassi, ma tutto con una sicurezza incredibile. Mi è piaciuto”.
 
Bagnaia ha messo in atto un piano quasi folle sulla carta. Quanta differenza fa in termini di sicurezza l’aver già vinto in passato?
 
“Una convinzione del genere è parte del bagaglio che regala la vittoria. Pecco è molto lucido ed analitico: sapeva che poteva farlo e ha compiuto le scelte giuste. E’ emerso un capolavoro, dato che poi non c’è stato nulla da fare per nessuno”.

Cadalora: "La vittoria è soprattutto di Bagnaia"

E’ stato più ragioniere o più talento?
 
“Di ragioniere non ha avuto nulla ieri (ride ndr). Credo che Pecco sia un ragioniere quando non è in sella, dato che nel box chiede e lavora tanto, comunicando bene le sue impressioni alla squadra. Ovviamente c’è un lavoro di squadra, ma serve una guida e questa deve essere il pilota. Bagnaia ha fatto la differenza in gara, in una MotoGP dove le differenze tra i piloti sono minime. E’ una vittoria soprattutto sua”.
 
Come ti spieghi la reazione di Pecco dopo la Sprint?
 
“Avere una reazione del genere è sintomo di fiducia, sia nelle tue capacità che in quelle della squadra, che può lavorare su cosa ti ha frenato il giorno prima. Vuole dire avere tutto sotto controllo, dopo un sabato al quale ha reagito nel modo giusto”.

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