A.A.A. pilota americano cercasi per la MotoGP

A.A.A. pilota americano cercasi per la MotoGP© Getty

L'ultimo titolato è Nicky Hayden, a Ben Spies la vittoria più recente. Se il mondiale vuole (ri)farsi largo negli USA, ha bisogno di un degno rappresentante

12.12.2023 10:01

Quanto siano forti le intenzioni di riportate in auge la MotoGP negli USA è spiegato dall'ingresso della struttura Trackhouse, già esperta in tema di competizioni ad alto livello, nella popolare e parecchio ammirata NASCAR a quattro ruote. Da parte del promoter Dorna e ulteriormente spinta dall'americano Dan Rossomondo, c'è pure l'idea di allestire un secondo Gran Premio a stelle e strisce, per valorizzare sponsor, contatti, contratti e TV di settore. Bello, ma non perfetto: sarebbe opportuno avere sulla griglia della top class un rappresentante locale degno di nota, mancante da troppo tempo.

Da Roberts a Hayden: gli americani vincitori nel Motomondiale

Sbarcò definitivamente in Europa, mostrando immediatamente quanto ne valse il viaggio dalla California. Kenny Roberts cominciò la striscia di successi marcati Stati Uniti d'America, imponendosi da "marziano" detentore della 500 edizioni 1978, 1979 e 1980. il suo fu dominio, ad anticipare l'arrivò di un altro fenomeno USA.  Freddie Spencer dalla Lousiana, capace di triplo alloro: 1983 in 500 e la doppietta 1985 costituita da dueemmezzo e mezzo litro.

Venne il turno di Eddie Lawson, 4 volte campione del mondo. Tre i titoli consecutivi firmati da Wayne Rainey, l'uomo di Monterey nato a Los Angeles. Il texano Kevin Schwantz vinse una volta, ma significativa: pari impresa per Kenny Roberts Junior, figlio d'arte. Il passaggio alla MotoGP a quattro tempi ha in Nicky Hayden l'ultima affermazione made in USA. 

Da ricordare Steve Baker e la Formula 750 firmata nel John Kocinski, detto anche "Little John" o "Big John", in base a risultati e humor. Dall'Arkansas alla 250, in aggiunta al mondiale Superbike, conquistato pure da Ben Spies. Proprio "Elbowz" è l'ultimo americano a imporsi in un Gran Premio: Assen 2011.

Da Pat Hennen a Joe Roberts: americani al successo nel Motomondiale

Pat Hennen era di Phoenix, Arizona, e amava il dirt track. Non disdegnava però le "gare stradali", affrontate in Patria e poi nel Vecchio Continente. Nel 1976 a Imatra, Finlandia, fu egli primo firmatario USA nel Motomondiale, capostipite di una generazione, anzi, almeno due, di talenti prodotti Oltreoceano capaci di ottenere vittorie o podi.

Citiamo in ordine sparso Randy Mamola, Mike Baldwin, Jim Filice, Doug Chandler, Scott Russell, Colin Edwards - due volte sul tetto SBK - Ben Spies. Attenzione ancora al texano perché, come detto, nella MotoGP è l'ultimo ad aver calcato il gradino più alto del podio. 

Joe Roberts - nessuna parentela con Kenny e Kenny Junior - ha dato agli Stati Uniti l'ultima vittora mondiale, Portimao 2022 in Moto2, nonché ultimo podio iridato, India 2023. Si era parlato di un suo passaggio al massimo prototipale, declinato. O rimandato, vedremo.

Beaubier e Gerloff: nessuna vera chance in MotoGP

Cameron Beaubier è tornato alle radici, a seguito di un paio di campionati spesi in Moto2, Scarso feeling con la categoria di mezzo, "ibrido" tra prototipo e derivato di serio. Grossi successi nel MotoAmerica per lui, corridoio aperto alla MotoGP, mai raggiunta.

Garrett Gerloff ha ritoccato le statistiche stelle e strisce in SBK, aggiudicandosi podi nel recente periodo. Il texano ebbe anche l'opportunità di guidare una MotoGP. Ne ebbe due: prove libere di Valencia 2020, in sostituzione momentanea di Valentino Rossi nel team Monster Energy, con risultati più che incoraggiante. Assen 2021 con Petronas, conclusa al diciassettesimo posto.

I due ex compagni di box in patria, Beaubier e Gerloff, in realtà non hanno avuto modo o tempo di conoscere la MotoGP. Sean Dylan Kelly, traballante da una sella all'altra, mai l'avrà? Fino a quando gli americani non avranno un vero idolo da seguire, l'interesse potrà si salire, però mai decollare. Sperando di sbagliarci.

 

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