Bagnaia e le Sprint: gioie e dolori

Bagnaia e le Sprint: gioie e dolori© Luca Gorini

Il campione in carica, quinto al traguardo in Qatar, non vince la gara corta dall’Austria mentre Martin se ne è aggiudicate ben otto quest’anno

18.11.2023 ( Aggiornata il 18.11.2023 20:10 )

Pecco Bagnaia e le Sprint, amore ed odio. In linea di massima si può riassumere così il rapporto che c’è in questa stagione tra il campione in carica e le gare corte introdotte quest’anno. Qualcosa nel suo ritmo nel vincerle si è inevitabilmente rotto e dall’Austria non riesce più a portarsene a casa una, pur comunque avendo accumulato dei podi nelle gare successive a quella del RedBull Ring.

Il bottino di Pecco, stando alle sole Sprint, recita 13 podi su 18 gare disputate, non male ma non certo da top rider che vuole puntare a riconfermarsi campione. Che cosa, quindi, non sta funzionando nelle gare corte per Bagnaia? Cerchiamo di scoprirlo...

Otto podi fino all’Austria


L’inizio di stagione sembrava promettere bene: prima Sprint a Portimao e prima vittoria, giusto per ribadire chi è il campione in carica. Al netto, poi, del sesto posto in Argentina e del quattordicesimo in Inghilterra, Pecco è sempre salito sul podio delle Sprint, occupando tutti e tre i gradini: primo in Texas, secondo in Spagna e terzo in Francia, poi di nuovo primo al Mugello, secondo in Germania ed Olanda e di nuovo vittoria in Austria per un totale di otto podi complessivi (4 vittorie e 4 podi).

Un buon ruolino di marcia per un pilota, dato per favorito ad inizio stagione, avviato verso una “facile” (nelle moto niente è mai facile”) difesa del titolo conquistato lo scorso anno visti i punti accumulati fino all’Austria e le difficoltà degli avversari, seppur con una moto sempre non perfetta ad inizio stagione (come lo scorso anno con la 21 migliore della 22).

Da Barcellona solo podi e tante difficoltà


Il rapporto di “odio” sportivo con le Sprint inizia da dopo la gara di Barcellona. Come è successo per la sua stagione e la sfida iridata con Martin, la gara catalana è stato un vero e proprio spartiacque. Da quel punto della stagione sono arrivati cinque podi in otto Sprint (quella in Australia è stata spostata alla domenica e poi cancellata per le condizioni meteo), mancandolo in tre occasioni (Indonesia, Thailandia e Qatar).

Dalla gara di Misano è iniziata una corsa in difesa per tutte le Sprint successive cercando di arginare il prepotente ritorno di Martin che, non avendo nulla da perdere, ha iniziato ad inanellare successi a raffica “approfittando” del momento di debolezza di Bagnaia post incidente catalano. Soprattutto il fatto di trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto, o in pole o in prima fila, mentre Bagnaia ha avuto delle qualifiche difficili in Indonesia (partito dalla P13 ha chiuso poi in P8 la Sprint).

E’ lampante come nella seconda parte della stagione Bagnaia abbia dovuto correre di rimessa cercando anche di mettere sempre una pezza ai problemi che si presentavano in ogni weekend di gara tra gomme e setting della moto non perfetto. E anche in Qatar ha dovuto correre di rimessa, soffrendo di problemi di grip al posteriore come lui stesso ha ammesso a Sky nel post gara, nonostante per tutto il weekend non abbia toccato nulla del setting della moto.

Sindrome da riconferma?


Quando si vince un titolo, riconfermarsi è sempre il mestiere più complicato per un pilota. E forse è questo che sta accadendo a Pecco nella seconda parte della stagione, sta avendo le stesse difficoltà di chi prima di lui ha dovuto vedersela con la riconferma del titolo. 

Del resto, è successo anche ad altri piloti prima di Pecco di non riuscire a riconfermarsi una volta vinto il titolo: Casey Stoner nel 2008, Valentino Rossi nel 2010, Jorge Lorenzo nel 2011 e 2013, Marc Marquez nel 2020, Joan Mir nel 2021 e Fabio Quartararo nel 2022 giusto per fare alcuni esempi di piloti e grandi campioni che non hanno avuto un buon rapporto con la difesa dell’alloro iridato. 

Possiamo equiparare l'odierna situazione di Bagnaia a quella di Quartararo dell’anno scorso: il francese, primo a metà stagione con 91 punti su Pecco, ha poi perso il titolo a Valencia per 17 punti. Riuscirà Bagnaia a difendere il titolo o si aggiungerà alla lista citata poco sopra?

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