MotoGP: Marini e Morbidelli tra l'amore per Phillip Island, i dubbi su meteo e... M1"

MotoGP: Marini e Morbidelli tra l'amore per Phillip Island, i dubbi su meteo e... M1"© Luca Gorini

Luca spiega: "Sto meglio, ma vedremo. Vento? Correremo se sarà sicuro, con la Moto2 qui è spaventoso". Morbidelli realista: "Sarà dura, la Yamaha funziona solo con poco grip"

19.10.2023 ( Aggiornata il 19.10.2023 12:32 )

Luca Marini arrivi a Phillip Island motivato, ma anche consapevole delle proprie condizioni tutt’altro che ottimali, anche se in miglioramento. “Sto meglio per fortuna – le sue parole - specialmente dal punto di vista della spalla. Non so se questa pista sarà meno complicata per la mia condizione fisica, dato che qui se guidi con il fisico puoi essere molto più rapido, almeno sul singolo giro”.
 
Il tracciato australiano ad ogni modo occupa un posto speciale nel cuore di Luca, come del resto nel caso di tanti altri piloti, ma il portacolori Mooney VR46 compie un’importante sottolineatura relativa al meteo, che domenica potrebbe divenire un grattacapo a causa del vento.
 
“La pista è fantastica, sotto tutti i punti di vista: quando freni a 300 km/h e vedi l’oceano è sempre bello. Il forte vento previsto per domenica? Se la situazione sarà sicura correremo, altrimenti vedremo. Questa pista con tanto vento è complicata. Correre in questo periodo è un po’ fastidioso: ogni volta speriamo che la gara venga spostata in un periodo migliore, ma non accade. Con una MotoGP è più sicuro guidare qui rispetto alla Moto2, a causa delle diverse gomme: con la Moto2 questa è una delle pista più spaventose, quindi sono contento di essere un pilota MotoGP (sorride ndr), specie pensando alle complicate condizioni di domenica”.

Morbidelli ripercorre la sua storia con Yamaha 

A prescindere da ciò che il meteo deciderà di fare nel weekend Marini è atteso tra i protagonisti, mentre più complicato si preannuncia il fine settimana di Franco Morbidelli, un altro pilota che non lesina però parole d’amore per il tracciato australiano.
 
“Sarà un weekend duro, ma vediamo. Il punto più bello del tracciato è la tre, la curva Stoner: incredibile. Ricordo un bellissimo duello nel 2017 con le KTM: mi stavo giocando il campionato ma mi feci trasportare dalla lotta, con tanto di contatti. In questa pista vi sono state tante gare bellissime, a partire da quella dell’anno scorso”.
 
Franco scende nei dettagli della situazione attuale di Yamaha, evidenziando come la M1 possa essere veloce solo in particolari condizioni.
 
“In India ed Indonesia ho avuto due occasioni per fare bene, grazie alla particolarità di gomme e aderenza, che purtroppo non ho sfruttato. Attualmente nei tracciati con poco grip possiamo dire la nostra: Yamaha è stata vicino alle prime posizioni in 4 piste e, escludendo Assen dopo Fabio (Quartararo ndr) ha fatto la differenza, le altre sono accumunate proprio da questo dettaglio”.
 
Restando sul tema Yamaha Morbidelli torna per un attimo indietro nel tempo, relativamente alle sue prime stagioni in sella alla moto di Iwata.
 
“Ho iniziato a correre con Yamaha nel 2019, e l’anno dopo la casa ha cambiato drasticamente la moto, che in seguito è rimasta invece molto simile. Il salto dalla M1 del team Petronas a quella del team ufficiale è stato grande, anche se le sensazioni non sono cambiate più di tanto: le due versioni hanno punti deboli e forti, ma lo stile di Yamaha è sempre quello”.

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