Con Marquez come Rossi: Honda deve sostituire l'insostituibile

Con Marquez come Rossi: Honda deve sostituire l'insostituibile© Luca Gorini

Il gigante di Tokio nel 2003 perse Valentino, a fine anno perderà Marc: quanto tempo ci vorrà per tornare al successo? 

06.10.2023 10:22

Marc Marquez & Valentino Rossi, così uguali così diversi, nel computo di 17 mondiali vinti e un totale di ben 200 Gran Premi firmati, 85 per il catalano, 115 all'italiano. In comune i due colleghi-rivali hanno avuto tanto, tra cui la novità del momento: l'addio a Honda in MotoGP, per matrimoni di successo finiti male. La Casa dell'Ala si ritrovò senza l'uomo immagine, tra poco rivivrà lo spiacevole momento.

Classifica piloti MotoGP

Da Honda a Yamaha: Rossi e il cambio epocale della MotoGP

Vincente, sì, ma insoddisfatto, poiché non appagato né valorizzato. Rossi di fame a metà 2003 ne aveva ancora da vendere, ma il colosso HRC se lo voleva mangiare. Come? Mettendone in secondo piano le imprese, facendole passare come mera e scontata routine.

Per un pilota questo modus operandi non va bene, figuriamoci se parliamo del più egocentrico ed eccentrico del paddock. Il quale, giustamente, voleva sentirsi dire almeno un "Bravo, ottimo lavoro". La squadra di Jeremy Burgess sprecava congratulazioni e complimenti al numero 46, il Costruttore mica tanti. Anzi, pare proprio nessuno.

Dai e dai, la corda si ruppe. Data per scontata la permanenza di Valentino, Honda non ne soddisfò alcune richieste, come per dire: "Qui comandiamo noi, mica tu". Errore fatale, che spinse l'allora campione in carica in lidi dove ritrovare sorriso e luce. Il rivisto progetto Yamaha, rivelatosi vincente e, soprattutto, appagante per il pilota.

Marquez e gli ultimi 6 balli con Honda: sarà conservativo o rischiatutto?

Da Honda a (Ducati Gresini?): Marquez il cambio storico in MotoGP

Parlando esclusivamente di classe regina, Marc ha fatto suoi 6 titoli mondiali. Tutti con Honda, superando un certo Michael Doohan, detentore di 5 allori. Si parlò di corteggiamenti da parte di Yamaha e Suzuki verso l'australiano che, infortunio a parte di Jerez 1999 - vi ricorda qualcosa il circuito e la fattispecie? - mai avrebbe lasciato l'Ala dorata.

Avremmo pensato la stessa sorte per Marquez, invece prossimo all'addio dal Costruttore più potente di tutti. Più potente in termini economici e potenzialmente tecnologici, oggi però scalzato dai competitor europei. Scocciato da promesse e da un certo immobilismo, il numero 93 ha detto "basta".

Ed è cambio storico: il più vincente visto su una moto nipponica se ne andrà, lasciando un probabile solco, colmabile in due modi: tornare a vincere, subito, con un nome diverso da Marc. Tenendo in considerazione rendimenti e risultati attuali, prometterlo equivale a dire una bugia.

Da Marquez a Rea: il 2023 è la fine di un'era

Rossi e Marquez: Honda nuovamente "orfana" in MotoGP

Valentino concluse il 2003, poi saltò a bordo della M1. Abbandonare Honda significò abbandonare la RC211 V, amato 5 cilindri sviluppato e portato al successo. L'incognita di una nuova sfida solleticò Rossi, e sappiamo come andò: 2004 e 2005 vittorie di Yamaha. Honda dovette attendere il 2006 per ritrovare il titolo, grazie a Nicky Hayden.

Adesso come adesso è insensato provare a pronosticare l'avvenire di Marc, ma il dato è: quando Rossi lasciò Honda, lo fece da campione del mondo, su moto migliore della griglia. Oggi Marquez non è campione, nemmeno lo diventerà a fine 2023. Anche perché l'attuale RC213 V arranca parecchio. 

Di certo, l'Ala dorata perderà l'uomo immagine, come fece con l'italiano di Tavullia. Il potente HRC impiegherà tre anni per tornare in alto, a ribadire l'azione compiuta assieme all'americano del Kentucky? Forse i dirigenti del Marchio direbbero "Magari", forse altri non ci credono, forse c'è chi spera si vinca l'anno prossimo. Ma, diteci voi, come faranno a Tokio a sostituire l'insostutibile?

Honda verso un 2024 "low profile" per tornare al vertice 

 

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi