MotoGP, Bagnaia-Martin-Bezzecchi: a Motegi si accende la lotta al titolo

MotoGP, Bagnaia-Martin-Bezzecchi: a Motegi si accende la lotta al titolo© Luca Gorini

Il GP indiano ha rimescolato ulteriormente le carte di un campionato che adesso vede Bagnaia con 13 punti di vantaggio su Martin e 44 su Marco Bezzecchi

26.09.2023 ( Aggiornata il 26.09.2023 17:46 )

Lo "Showtime" Ducati, prendendo in prestito dal mondo NBA un nome particolarmente caro ai Los Angeles Lakers degli anni 80', protagonisti di una dinastia vincente attraverso un gioco brillante e spumeggiante, ha visto negli ultimi round di Misano e Buddh, il suo ennesimo atto. Con la vittoria di Jorge Martin su Marco Bezzecchi e Pecco Bagnaia a Misano, ed il successo di Bezzecchi su Martin in India, la Ducati ha nuovamente fatto la voce grossa monopolizzando tutta l'attenzione su di sè e su una lotta al titolo completamente interna alla casa di Borgo Panigale, capace di vincere 10 GP su 13 disputati. Nella seconda metà del campionato, prendendo in considerazione i round fino ad ora svolti, un pilota su tutti sembra essere vertiginosamente cresciuto, tanto in consapevolezza quanto in costanza di risultati; parliamo del vincitore dell'appuntamento sanmarinese, Jorge Martin, al momento l'avversario più credibile e temibile di Pecco Bagnaia in ottica titolo iridato, essendosi portato a sole 13 lunghezze dal campione del mondo in carica, sfruttando al meglio gli errori dello stesso, in India, nonché ovviamente una competitività alquanto efficace, in virtù della vittoria della Sprint Race e del secondo posto in gara.

Se alla vigilia del GP di Barcellona, caratterizzato dalla terribile caduta dello stesso Bagnaia, il gap in campionato aveva superato i 60 punti, nelle ultime tre tornate stagionali il pilota del Team Pramac è riuscito quasi ad azzerare lo svantaggio, avendo recuperato quasi 50 punti. Discorso analogo dicasi anche per Marco Bezzecchi, che con l'autoritario successo sul circuito di Buddh ha notevolmente aumentato le sue quotazioni iridate, essendosi portato a 44 lunghezze, che, considerato il bottino massimo ottemibile durante un week-end di gara (37 punti, 25 della gara lunga più 12 della Sprint), non rappresentano un divario impossibile da colmare

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La consapevolezza dell'essere: il cambio di passo di Martin

L'analogia di cui sopra, cosi tanto cara a Bagnaia in virtù della sua rinomata passione verso il basket americano, trova come contraltare un altro precetto sportivo (questa volta preso in prestito dal mondo "interiore" delle arti marziali) che negli ultimissimi mesi ha permesso a Martin di avvicinarsi minacciosamente alla leadership del pilota di Chivasso. Ci riferiamo alla consapevolezza di sè e dei propri mezzi che il pilota del Team Pramac sta manifestando in modo finalmente coerente con il suo talento, esplosivo e cristallino. Che lo spagnolo sia sempre stato un pilota veloce, soprattutto nella prestazione secca, non è mai stato un mistero, cosi come, al contrario, le sue difficoltà nell'essere competitivo su ogni tipo di pista e nel non commettere errori, trascurando "l'arte dell'accontentarsi" a causa dell'ostinata messa in scena del suo massimo potenziale competitivo. Ebbene, in quest'annata, che sempre più assomiglia al vero salto di qualità tanto atteso e auspicato già da un paio di stagioni a questa parte, il pilota di Madrid sembra aver trovato la chiave di svolta tanto del suo talento quanto di ciò che si richiede al suo valore.

I numeri del pilota Pramac

Ancor prima delle analisi e delle convinzioni del caso, sono i freddi e cinici numeri che dimostrano la prorompente candidatura al titolo di Martin. Le statistiche messe fin qui in bacheca dal campione del mondo Moto3 2018 lo ergono infatti a rivale principale di Bagnaia: due vittorie, sei podi, tre gare Sprint ottenute, e soprattutto un trend in crescendo destinato ad infiammare la lotta per l'iride da qui alla fine dell'anno. Ciò che più convince sia in merito a quanto detto sia relativamente alla possibilità che Martin continui effettivamente a mostrarsi come il rivale maggiore di Bagnaia è l'arsenale di cui dispone. Dal giro secco in qualifica al ritmo in gara quando la situazione necessita di una fuga, lo spagnolo ha sempre dimostrato una velocità "pura" forse ancor più grande rispetto allo stesso Bagnaia; peccando, al contrario, di costanza di rendimento e di lucidità nella gestione della corsa, due punti decisamente a favore del pilota di Chivasso che dalla sua quest'anno può vantarsi dell'abilità di essere competitivo su ogni tipo di layout, qualità non ancora prontamente nelle disponibilità di Martin.

Marco Bezzecchi terzo incomodo o rivale accreditato per il titolo 

Il round asiatico di Buddh tuttavia rilancia ad un tema tanto intrigante e affascinante quanto delicato da gestire (in prospettiva) in casa Ducati, ovvero; e se la lotta per il mondiale diventi un affare per tre? Di fatto lo è già; con la terza vittoria stagionale, avvenuta oltretutto in modo impattante e autoritario, Marco Bezzecchi si è inserito nella bagarre tra Bagnaia e Martin. I dubbi circa lo status di contendente del riminese adesso fanno riferimento esclusivsamente alla costanza di rendimento, non sembrando avere la stessa velocità (al contrario dei due compagni di marca) su tutti i tipi di tracciato. In questa fase del campionato e con le certezze acquisite fino ad ora, Bezzecchi può giocare il ruolo tanto del terzo incomodo quanto del pilota costantemente al vertice, veloce quanto, se non di più, Martin e Bagnaia.

L'India ha mostrato proprio quest'ultimo aspetto; quando è al massimo della forma ed il contesto tecnico lo esalta sotto ogni punto di vista, Bezzecchi possiede la stessa velocità "pura" (forse al momento leggermente più grezza) dello spagnolo del team Pramac. Forte in bagarre e capace di fughe in solitaria come forse nessun altro nell'attuale griglia, quantomeno in termini di esuberanza (si vedano le vittorie in Francia ed Argentina e appunto l'India), Bezzecchi deve ancora migliorare in qualifica, sul giro secco, e, come detto in precedenza, sulla costanza di rendimento, evitando quei cali prestazionali, e quindi di risultato finale, che al momento sono la causa del suo distacco dalla vetta. 

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