Rins e Zarco: chi è il più coraggioso in MotoGP?

Rins e Zarco: chi è il più coraggioso in MotoGP?© Luca Gorini

Alex ha vinto su Honda, ma andrà in Yamaha. Zarco è protagonista con la Ducati, però vuole una RC213 V. Il perché delle rispettive scelte

24.08.2023 ( Aggiornata il 24.08.2023 11:17 )

Il coraggio è così definibile: "Forza d'animo connaturata, o confortata dall'altrui esempio, che permette di affrontare, dominare, subire situazioni scabrose, difficili, avvilenti, e anche la morte, senza rinunciare alla dimostrazione dei più nobili attributi della natura umana". Vi sono due ulteriori significati "Sfacciattaggine, impudenza". Molto bene, abbiamo tutto quanto serva per descrivere i passaggi di Alex Rins in Yamaha e Johann Zarco con Honda. Il catalano e il francese sono stati definiti "coraggiosi", affermazione attendibile o mera esigenza di cambiare aria in MotoGP?

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Rins saluta Honda: eppure, Alex è l'unico ad averci vinto in MotoGP

Alla fine del campionato mancano 10 appuntamenti da completare, costituiti da Sprint e Gran Premio, ovvero, due tentativi di vittoria a weekend. Il successo siglato da Alex ad Austin resta l'unico marcato Honda da Portimao a Spielberg, sicché significativo e alternativo.

Significativo, perché in qualche modo spiega come la RC213 V possa battere tutti. Discorso simile per Rins, già capace di imporsi a bordo della Suzuki in MotoGP. Un bel trio, in effetti, pilota-quattro cilindri di Tokio e team LCR, il quale però tra poco sarà disallestito. Peccato, perché gli unici alternativi domenicali diversi da Ducati sono stati loro e l'Aprilia di Aleix Espargarò. Pochi eletti al vertice della contesa lunga.

Il catalano ha deciso ancor prima di concludere il contratto firmato ed esperienza sotto l'Ala dorata: dal 2024 sarà in Yamaha, compagine criticata da chi ne difende i colori, M1 ritenuta fallace, al pari se non più della Honda. Il numero 42 è coraggioso o disperato? Scegliamo l'opzione propositiva, perché la sensazione di non essere seguito dal Costruttore come desiderato e lo sponsor Monster Energy a proprio favore avrebbero indotto molti al cambio: il barcellonese tornerà a figurare in qualità di ufficiale, con l'azienda "pronta" a soddisfarne richieste.

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Zarco saluta Ducati: in MotoGP l'ego è importante come i contratti 

Mettetevi nei panni di uno che rappresenta e difende la causa Ducati dal 2020: lecito pretendere qualcosina in più dell'eventuale singolo anno di rinnovo, previa formazione - eccellente - Prima Pramac?! Ecco, più o meno è andata così a Johann: sarebbe rimasto volentieri satellite per Borgo Panigale, avrebbe volentieri guidato una Desmosedici ufficiale, magari sobbarcandosi fasi di sviluppo durante i weekend iridati.

Insomma, il francese è un gran lavoratore, silenzioso ma non silente. Quando c'è da parlare, Zarco si esprime e pure direttamente: in attesa di una risposta possibilmente favorevole da parte della Casa madre, si è sentito abbandonato. Il "Le faremo sapere" non piace a nessuno, figuratevi a uno come lui. Crudo, puro e irreversibile.

Alché, di fronte a una offerta lanciata da Honda, ritenuta dall'interessato in oggetto interessante, come dire "No, mercy?" Impossibile: sembrerebbe che di soldini ce ne saranno, il ruolo salirà di grado, il coinvolgimento con la fabbrica superiore. Va bene: a promesse sono bravi tutti, ma lo stimolo del cambiamento è forte più una condizione stagnante e ristagnata. In sostanza: il nativo della Costa Azzurra spera di sentirsi maggiormente valorizzato.

Rins e Zarco: usato garantito e affidabile nella MotoGP di oggi

Contrariamente, ci sarebbe da chiedersi cosa abbia spronato Yamaha e Honda nella scelta dei due piloti in questione. Proviamo a stilare delle ipotesi concrete: come detto, il team Monster Energy è sponsorizzato dalla bibita raffigurante la zampa fluo, come lo è Alex personalmente. Ottimo incipit. Oltretutto, il catalano con la GSX-RR dotata di quattro cilindri in linea a scoppi irregolari è andato forte, vincendo. La M1 monta un propulsore dalla simile fasatura e filosofia. A Iwata, terzo motivo, potranno godere delle esperienza maturate in Suzuki e Honda da Rins: ricordiamo essere le Case dirette rivali dei tre diapason. Mica male come lista?!

Ora tocca a Zarco: ha sviluppato e portato al limite la Regina Ducati, mica poco. Ne conosce i segreti. Ha più di 30 anni - 33 compiuti lo scorso 16 luglio, segno zodiacale cancro - è consolidato professionista, già conosce LCR, avendoci disputato tre Gran Premi nel finale 2019. Sì, anche Johann costituisce una scelta ottima, sensata, oculata. Impavida, poiché nulla lo spaventa.

Concludiamo con un detto popolare, in voga nei peggiori bar di provincia: "Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, ma non sa cosa trova". E vero, Alex e Johann ne sono consapevoli e dentro i panni del discorso. Allora, le opzioni sono due: parliamo di coraggiosi in cerca di stimoli, oppure, ne hanno le scatole piene.

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