Jack Miller oscurato da Brad Binder in KTM, in Austria per invertire il trend

Jack Miller oscurato da Brad Binder in KTM, in Austria per invertire il trend© Luca Gorini

Dopo una partenza brillante l'australiano sembra essersi perso, al contrario del compagno di squadra, costantemente più veloce

11.08.2023 ( Aggiornata il 11.08.2023 17:42 )

Il GP dell'Austria in programma nel week-end del 20 agosto seguirà al round di Silverstone, gara che ha decretato ancora una volta la supremazia di Brad Binder in casa KTM, a scapito del compagno di squadra Jack Miller, partito in modo sorprendente ad inizio stagione ma leggermente calato dal punto di vista della prestazione nelle recenti uscite stagionali. In Inghilterra Binder è riuscito a centrare il podio nonostante le caratteristiche del layout non si sposassero al meglio con i pregi della moto; l'abilità del sudafricano è dunque venuta fuori nuovamente, quell'attitudine solita ai piloti con un talento ed un potenziale oltre la media nel guidare sopra i problemi della moto al fine di ottenere un risultato apparentemente fuori dalla portata. La differenza che Binder sta mostrando in pista non può associarsi allo stesso modo al compagno di squadra, Jack Miller, inevitabilmente più in difficoltà in virtù della (ancor) poca esperienza maturata in sella alla moto austriaca.

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Stagione a confronto, buon inizio di Miller ma Binder alza l'asticella 

La stagione dei due compagni di squadra ha seguito un andamento simile nella prima fase, quando entrambi hanno flirtato con la zona alta della classifica più di una volta, in modo quasi inaspettato dopo un inverno in cui i test non avevano lasciato sensazioni troppo buone. In modo ancor più inaspettato, Jack Miller ha iniziato la stagione con il piede giusto grazie al settimo posto nella gara inaugurale dell'anno (ed il quarto posto nella gara Sprint), il sesto posto dell'Argentina e soprattutto il doppio podio tra Sprint e gara lunga di Jerez, quando concluse al terzo posto. Proprio in Spagna l'australiano aveva dato l'impressione di essersi preso la KTM in tempi estremamente brevi, dando la sensazione di guidare quasi già conoscendo i limiti e le potenzialità della moto; un contesto tecnico non facile visto il recente passato targato Ducati, una moto completamente diversa e dal quale non era così scontato uscirne competitivi, in sella ad un'altra moto. 

Tuttavia nelle ultime gare, più precisamente dal GP di Francia in poi, (in cui Miller non è più riuscito ad affacciarsi nella top five), il trend è leggermente cambiato. Nulla di troppo preoccupante ma sicuramente significativo per l'australiano, che forse per la prima vera volta da quando è approdato alla corte austriaca, sta attraversando il fisiologico momento di transizione e di apprendimento di una moto sicuramente non tra le più versatili e facili da guidare. Al contrario Binder dimostra sempre più il talento cristallino che gli viene ormai attribuito e riconosciuto su più punti di vista; il sudafricano ha tenuto un andamento costante e in crescendo, ergendosi a riferimento della KTM. In tal senso Miller paga il confronto con il compagno di squadra e necessita un'immediata inversione di tendenza anche (se non soprattutto) in vista delle gerarchie in casa KTM della prossima stagione, quando l'arrivo di Pedro Acosta potrebbe ulteriormente scombinare i valori in campo.

Obiettivo della seconda parte di stagione

Lo stile di guida di Miller si è subito adattato in maniera efficace alla moto di Mattighofen, tramite uno stile di guida aggressivo, soprattutto in frenata, che ben si sposa con le caratteristiche del mezzo e al contesto tecnico. Per certi versi, la KTM si adatta ancora meglio della Ducati alle esigenze dell'australiano, pertanto non è inverosimile lo scenario in cui Miller possa tornare nelle zone alte della classifica già nel breve periodo. Nel prossimo GP, in Austria, ci sarà subito la prima occasione, su un layout che l'australiano ha sempre apprezzato anche in termini di risultati per ciò che riguarda la stagione passata, quando in sella alla Ducati conquistò la terza posizione alle spalle di Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo. L'asticella imposta da Binder obbliga l'australiano a compiere un salto in avanti, che qualora venisse fatto, lo spingerebbe oltre quel muro che non è mai riuscito ad abbattere, ovvero quello che divide un buon pilota da top five da uno in grado di vincere e di essere pericoloso di week-end in week-end.

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