KTM "smarritasi" in MotoGP: da anti-Ducati all'esame di Silverstone

KTM "smarritasi" in MotoGP: da anti-Ducati all'esame di Silverstone© Luca Gorini

Le RC16 hanno battuto le Desmosedici solo in due Sprint: la vittoria domenicale manca, Binder e Miller chiamati alla reazione in Inghilterra

02.08.2023 15:25

Brad Binder, quarto con 114 punti. Jack Miller, sesto a quota 79. Descritta così, non sembrerebbe affatto male la situazione del team Red Bull KTM Factory Racing in MotoGP e, in effetti, non lo è. Tuttavia, le RC16 hanno battuto la concorrenza - tra cui Ducati - solo in un paio di Sprint, mentre il gradino più alto del Gran Premio ancora manca. Il contingente arancione, partito a pompa magna, sembra un attimo in ritardo rispetto a quanto mostrato a inizio stagione.

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KTM, effort secondo a nessuno in MotoGP

Dall'inglese all'italiano, effort si traduce in "sforzo". Però, consultando i raffinati bilingua, vanno chiamati in causa alcuni sinonimi. Effort diventa, quindi, un mix tra sforzo, impegno, dedizione e azione. Insomma, quanto sta facendo KTM in MotoGP e, a dirla tutta, nel Motomondiale in generale.

Solo la Casa austriaca figura nelle tre classi, MotoE caratterizzata Ducati esclusa. Appunto, il "nemico" di Mattighofen è proprio la Rossa, parlando di classe regina: 8 rappresentanti in griglia costituiscono un traguardo conveniente all'azienda, come spiegato da Paolo Ciabatti, in termini economici e prestazionali.

Le Desmosedici sono tante, per alcuni troppe. Le RC16 iscritte nella entry list due. Perché il GASGAS Tech3, di fatto, è equipaggiato dalle quattro cilindri teutoniche, ma "firmato" diversamente. I collaudatori scelti spaziano da Mika Kallio, Dani Pedrosa e Jonas Folger. Le competenze umane acquisite in Italia, tra i quali il bravissimo manager Francesco Guidotti, diverse e fondamentali. Fantastico, sembra essere tutto (quasi) a posto, coi conti delle case in attivo.

RC16, arma quasi totale in MotoGP

Manca qualcosa, "qualcosina", e le Ducati sono acciuffate. Dal punto di vista del propulsore, chi ha incrociato le traiettorie con le RC16 afferma come le KTM nulla abbiano da invidiare alle Desmosedici. Possiamo crederci. In frenata - perlomeno osservando Pecco Bagnaia - il prototipo bolognese funziona meglio, a meno che Binder e Miller non entrino di traverso.

Azione non sempre attuabile, comunque a volte redditizia, altre no. Dipende. Come a dipendere è il grip garantito dalle gomme, frutto dell'equilibrio tra telaio e sospensioni, oltre a una gestione elettronica buona ma perfettibile. Chi sostiene che in MotoGP la perfezione non esista, un po' ha ragione, ma la Rossa la sfiora e la KTM vorrebbe avvicinarla: i termini di grip offerti oggi sono difficilmente paragonabili, sopratutto a basse velocità e nelle curve strette.

In effetti, tra l'altro, l'unica ad aver battuto una Ducati durante un Gran Premio 2023 è la Honda satellite di Alex Rins, nel frattempo comunicato uscente a fine stagione dal team LCR e preso in Yamaha. Strano, in virtù dei commenti letti e appresi ovunque: la RC213 V è un cesso, la RC16 un portento. Sarà vero, ma...

Binder e Miller, top rider in MotoGP? Sì, però...

Brad è il maestro dei sorpassi, Jack interpreta le condizioni meteo come nessuno. Magnifico, eppure godono di minori quotazioni, se paragonati ad altri nomi. Forse perché il sudafricano è un gentleman che predilige i fatti alle parole? Può essere. Forse perché l'australiano figura da showman, introvabile in tutto il paddock e quindi ritenuto sopra le righe? No, non siamo d'accordo. Questa è una tendenziosa opinione altrui.

Semmai, i risultati. Ricordiamo Binder titolato in Moto3, vicino all'alloro Moto2 e veramente forte in MotoGP, categoria dove ha comunque vinto Gran Premi. Ineccepibile e indiscutibile. Jack, da parte sua, è stato capace di trionfare con Honda e Ducati in MotoGP, due Marchi diversi.

Qualora ci riuscisse insieme a KTM, cosa gli mancherebbe? Le doti di costanza, si dice. Trovate da entrambi in piloti in effetti solo nel weekend spagnolo di Jerez. Un pizzico di sfortuna e punizioni veramente severe hanno tolto doppio podio centrato da Binder ad Assen, ma è anche vero che, penalizzazioni a parte, i critici si aspettavano il duo arancione decisamente più convincente in Francia. Germania e Olanda. Ecco perché da Silverstone in avanti, ne monitoreremo prestazioni e rendimenti.

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