MotoGP, Pecco Bagnaia: "Non posso essere paragonato a Stoner"

MotoGP, Pecco Bagnaia: "Non posso essere paragonato a Stoner"© Luca Gorini

Il campione del mondo si è espresso sul suo status di riferimento della top class sottolineando un importante aspetto 

07.07.2023 ( Aggiornata il 07.07.2023 15:57 )

Pecco Bagnaia si gode la pausa estiva con la leadership del campionato dalla sua, un primato raggiunto dopo un primo scorcio di stagione dove, a parte qualche evitabile errore, ha saputo mostrare una costante velocità da primo della classe, che mista ad un rendimento regolare, gli hanno permesso di ergersi a leader assoluto e meritato della categoria. Il Bagnaia in versione 2023 sembra essere ulteriormente cresciuto rispetto a quello che ha vinto il titolo nella precedente annata, sia dal punto di vista della consapevolezza dei propri mezzi, sia per la gestione della gara e del week-end. Il pilota di Chivasso non può, dunque, che essere il favorito al titolo di una stagione in cui fino ad ora ha collezionato numeri inequivocabilmente indicativi: quattro vittorie, tre gare Sprint vinte, quattro pole position, per un totale di 12 podi su sedici manche complessive. Ai microfoni di Speedweek.com, l'alfiere della Ducati ha sottolineato cosa comporta essere il numero "1" della MotoGP, spiegando alcuni importanti aspetti circa l'opinione generale, in relazione al suo accostamento con l'epoca dei "fantastici 4": Valentino Rossi, Casey Stoner, Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa.

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Pecco Bagnaia contro il concetto di "Personaggio"

Uno tra gli effetti collaterali del sempre crescente e ormai consolidato successo di Pecco Bagnaia, riguarda un'attenzione mediatica particolarmente attiva, soprattutto in considerazione dell'eredità che, in quanto italiano nonché pilota VR46 Academy, Bagnaia ha preso dalle mani di un personaggio come Valentino Rossi. La top class sembra essere in costante ricerca di un nuovo personaggio, un nuovo eroe sportivo; un concetto che però non trova in Bagnaia la piena condivisione: "Questa storia dei personaggi eroici non mi piace perché penso che tutti dovrebbero mostrarsi come sono veramente. Per me sono i risultati in pista che definiscono un pilota, non come egli si comporta e in quale ruolo si inserisce“. Bagnaia si è poi soffermato sull'impossibilità di compiere paragoni con i piloti del passato: "Oggi le cose sono diverse rispetto ai tempi dei Fantastici 4. In passato i team privati avevano una moto che non raggiungeva nemmeno l’80% del livello delle moto ufficiali. La situazione adesso è molto cambiata".

Il paragone con Casey Stoner

Il due volte campione del mondo ha voluto chiarire, una volta di più, l'insensatezza dei continui accostamenti ad uno dei Ducatisti più amati della storia di Borgo Panigale, Casey Stoner: "Le persone sono molto legate al passato e commettono l’errore di confrontare i piloti di epoche diverse con quelli di oggi. Io non posso essere paragonato a Casey Stoner, che vinse il mondiale nel 2007 con la Ducati. Se parli con un giovane che ora sta iniziando a seguire le corse, sono sicuro che ti dirà che gli piace quello che faccio. Se invece parli con qualcuno che ha seguito tutta l’era di Rossi, Stoner, Pedrosa, Lorenzo e Marquez, dirà che Casey era migliore“.

Un'ultima considerazione riguarda la crescita esponenziale del seguito che la Formula 1 sta ottenendo in Spagna grazie alla competitività dimostrata da Fernando Alonso nella stagione attuale, su cui Bagnaia ha voluto esprimere il suo parere: "Per quanto ne so, in Spagna accade la stessa cosa quando Marquez è in gara. Quello che sta facendo Alonso è incredibile. È l'unico che può fare una cosa del genere. La differenza è nella motivazione che Fernando ha trovato con la sua nuova macchina, è incredibile. È normale che il numero di spettatori in Spagna sia aumentato".

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