GP Germania circuito: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP

GP Germania circuito: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP© Luca Gorini

Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tracciato del Sachsenring, dove nel fine settimana del 17-18 giugno si svolgerà il settimo appuntamento del Motomondiale

15.06.2023 ( Aggiornata il 15.06.2023 12:10 )

Se dopo il Gran Premio di Francia tra Bagnaia e Bezzecchi il divario era solo di un punto in classifica a favore del pilota Ducati Lenovo, finito il Gran Premio d'Italia la forbice si è aperta ed il vantaggio è diventato di 21 punti quando mancano due gare prima della pausa estiva grazie ad un dominio netto del #1 con pole, record della pista, vittoria nella Sprint e vittoria nella Main Race.

Dopo il Gran Premio d’Italia, il mese di giugno prosegue con un altro appuntamento storico del Motomondiale, il Gran Premio di Germania sullo stretto e tortuoso Sachsenring, vero e proprio parco giochi di Marc Marquez. Lo spagnolo ci ha vinto ininterrottamente da quando è nel Motomondiale, collezionando 11 successi, 7 dei quali consecutivi in MotoGP.

Non tutti sanno che… 

Il Gran Premio di Germania ha seguito l’evoluzione del Paese dal post Seconda Guerra Mondiale (e Muro di Berlino) fino alla riunificazione in una unica entità. Dal 1958 al 1977 si è corso il Gran Premio della Germania Ovest e parallelamente il Gran Premio della Germania Est al Sachsenring (il vecchio Sachsenring di quasi 9 km) dal 1961 al 1972.

Storia, caratteristiche, incidenti avvenuti al Sachsenring


Come per il Gran Premio d’Italia, anche il Gran Premio di Germania ha spostato la sua sede sui maggiori tracciati tedeschi trovando nel nuovo Sachsenring la sua sede fissa dal 1998 dopo una storia un po’ particolare. Essendo uscita dalla Seconda Guerra Mondiale spaccata in due parti, anche del Gran Premio di Germania si è svolta una gara ad Ovest ed una ad Est. Con l’unificazione delle due Germanie, la gara è diventata semplicemente Gran Premio di Germania a partire dal 1991.

Sulla falsariga di quanto è successo al Nurburgring, ad Assen ed a tutti i circuiti nati negli anni 20, per la pericolosità della pista originaria ne è stata costruita un’altra più funzionale allo sviluppo delle moto ed alla crescente sicurezza in pista. Quindi, anche il Sachsenring ha subito lo stesso trattamento. Il tracciato stradale, inaugurato nel 1927, misurava 14,5 km per poi venire accorciato a 12 e successivamente a 8,8 km. Dal 1934 al 1939 il Sachsenring era incluso nel calendario del Campionato Europeo, dal 1949 invece si disputava la Sachsenring-Rennen poi diventata Gran Premio della Germania Est. Gran Premio che entrò in calendario nel 1961 per poi uscirne a fine 1972. Dal 1973 la gara perse di validità per via delle restrizioni dei dirigenti tedesco-orientali ai piloti della Germania Ovest.

Il caso 

Nel 1971 Dieter Braun, nativo di Ulm nella Germania Ovest, vince il Gran Premio della Germania Est classe 250 su una Yamaha. Al momento delle premiazioni, il pubblico intona l’inno della Germania Ovest. In risposta a questo oltraggio, i dirigenti della Germania Est nel 1973 hanno applicato restrizioni ai piloti della Germania Ovest arrecando però a loro stessi un danno in quanto la gara ha perso di validità.

Il tracciato attuale 

A causa di vari incidenti nel 1990 e non rispondendo alle nuove norme per la sicurezza, il vecchio Sachsenring perde l’omologazione venendo quindi abbandonato. Va ricordato che il vecchio tracciato attraversava il centro città e le campagne vicine, c’era quindi bisogno di un nuovo circuito e centro di guida sicura. Nel 1995 nasce quindi il nuovo circuito del Sachsenring, omologato poi nel 1996. Nel corso degli anni ha subito delle modifiche prima di arrivare alla configurazione attuale di 3,67 km che ne fanno il tracciato più corto del Motomondiale. Consta di 13 curve, 10 a sinistra e 3 a destra, ha una sede stradale di 12 metri ed il rettilineo più lungo misura 700 metri. 

Gli incidenti e gli incendi 

Il tracciato del Sachsenring ha un tratto preciso della pista dove è capitato il maggior numero di cadute e salvataggi, ovvero curva 12, l’ingresso della Wasserfall (Cascata). Per quanto riguarda gli incidenti, tre sono quelli degni di nota ed in due di questi è presente Daniel Pedrosa: 2008 sul bagnato Dani cade alla prima curva finendo contro gli airfence, nel 2013 Pedrosa ha un brutto highside in curva 1 che lo costringe a dare forfait mentre nello stesso anno e, guarda caso, alla 11 Lorenzo ha anche lui un brutto highside che lo fa ricadere sulla clavicola rotta in Olanda. Ma al Sachsenring si è anche sfiorata la tragedia quando nel 2003 l’Aprilia RS Cube di Colin Edwards si è trasformata in una palla di fuoco. 

Siamo nel 2008, la pista è bagnata. Pedrosa è in testa alla gara quando inizia il quinto giro. Puig, suo manager di allora, gli espone il cartello con il vantaggio sull’inseguitore, pochi secondi dopo Dani scivola in curva 1 finendo contro gli air fence riportando una frattura alla mano che ne pregiudica il prosieguo della stagione. 

FP2 del Gran Premio di Germania 2013, curva 12. Mancano circa 30 minuti alla fine delle seconde libere quando Jorge Lorenzo è vittima di un nuovo highside prima della picchiata della Wasserfall ricadendo sulla spalla sinistra fresca di operazione post incidente di Assen. Risultato? Placca piegata e maiorchino out dalla gara. 

FP3 del Gran Premio di Germania 2013, curva 1. La regia internazionale mostra Pedrosa dolorante per terra. Le immagini poi hanno chiarito la dinamica: in curva 1 il Piccolo Samurai è incappato in un violento highside ricadendo male tra testa e spalla sinistra, rinunciando alla gara.

25 luglio 2003, Gran Premio di Germania. Colin Edwards, in sella alla sua Aprilia RS Cube, sta affrontando il tratto in uscita dalla 12 verso curva 13. Il motore dell’Aprilia esplode e con sé prende fuoco anche la moto. Il texano ha la prontezza di riflessi di saltare via dalla bomba di fuoco prima della curva 12

I tratti caratteristici del circuito del Gran Premio di Germania


Il fatto di essere tortuoso e mediamente lento è già di per sé un tratto caratteristico del tracciato tedesco. Scherzi a parte, i punti di frenata più difficili sono: curva 1, quasi un tornante lento in discesa, bisogna frenare forte arrivando dal rettilineo principale ed è facile perdere l’anteriore; curva 4, un altro tornante lento verso destra nel quale è facile perdere l’anteriore o avere contatti con altri piloti (nel 2006 Pedrosa quasi butta giù Hayden); curva 13, staccata secca a moto quasi piegata, si arriva lanciati dal tratto forse più scenico del tracciato, la Wasserfall.

Il tracciato del Sachsenring non ha così tanti punti di sorpasso rispetto ad altre piste. Sono solo tre i punti dove si può provare un attacco a chi precede: curva 1, arrivando dal rettilineo principale; curva 10, con il rischio poi se si sbaglia di subire il controsorpasso; curva 13 in fondo alla Wasserfall sfruttando bene l’uscita della 12 e la scia; curva 14, l’ultima ma con lo stesso rischio della 10, ovvero il controsorpasso.

Statistiche e record del Gran Premio di Germania


Il Gran Premio di Germania taglia quest’anno il traguardo delle 71 edizioni, insieme al Gran Premio d’Italia e quello di Olanda tra i più longevi della storia del Motomondiale, contando che l’edizione 2020 è saltata per via della pandemia da Covid-19. Le 70 precedenti edizioni sono così suddivise: 24 al nuovo Sachsenring, 22 ad Hockenheim, 12 al Sachsenring vecchio, 10 Nurburgring-Nordschleife, 6 a Solitude, 4 al Nurburgring-GP, 1 a Schottenring. 

Il primissimo Gran Premio di Germania risale al 1952 sul tracciato di Solitude, nella Germania Ovest e ha visto i successi di Werner Haas in 125, Rudi Feigenheier in 250 e Reg Armstrong sia in 350 che in 500. Il primo Gran Premio della Germania Est risale invece al 1961 sul vecchio Sachsenring ed ha visto i successi di Ernst Degner in 125, Mike Hailwood in 250 e Gary Hocking sia in 350 che in 500. L’ultima edizione, quella dell’anno scorso, ha visto trionfare Izan Guevara in Moto3, Augusto Fernandez in Moto2 e Fabio Quartararo in MotoGP.

Per quanto riguarda la MotoGP, la pole 2022 è di Pecco Bagnaia in 1’19”931 e sempre di Pecco è anche l’All Time Lap Record in 1’19”765. Il giro veloce della gara invece l’ha segnato Fabio Quartararo in 1’21”584 mentre resiste quello assoluto di Marc Marquez in 1’21”228 

Per quanto riguarda la Moto2, la pole 2022 è di Sam Lowes in 1’23”493 mentre l’All Time Lap Record è ancora di Raul Fernandez del 2021 in 1’23”397. Il giro veloce della gara l’ha segnato Augusto Fernandez in 1’24”331 mentre resiste quello assoluto di Remy Gardner sempre del 2021 in 1’23”767 

Per quanto riguarda la Moto3, pole 2022 ed All Time Lap Record sono di Izan Guevara in 1’25”869 mentre il nuovo giro veloce in gara è di Deniz Oncu in 1’26”253 (il precedente era del fratello Can Oncu del 2019 in 1’26”714)

Per quanto riguarda la MotoE, bisogna tornare indietro al 2019 con i record della pista, tutti di Niki Tuuli. 1’27”456 pole ed All Time Lap Record, 1’28”322 record della pista in gara

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