GP Italia circuito: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP

GP Italia circuito: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP© Luca Gorini

Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tracciato del Mugello, dove nel fine settimana del 10-11 giugno si svolgerà il sesto appuntamento del Motomondiale

09.06.2023 ( Aggiornata il 09.06.2023 16:52 )

Questo inizio della stagione 2023 della MotoGP è più ingarbugliato che mai, con Bagnaia e Bezzecchi ad alternarsi in cima alla classifica piloti. Nonostante l’incidente di Le Mans, Pecco è ancora al comando con un punto di vantaggio sul compagno di marca nonché amico in vista della prossima gara, il Gran Premio d’Italia sul tracciato del Mugello.

Non tutti sanno che… 

Prima di cambiare definitivamente nome in Gran Premio d’Italia, dal 1949 e fino al 1990 il nome ufficiale della gara nel Belpaese si chiamava Gran Premio delle Nazioni. La storia del Gran Premio d’Italia/Gran Premio delle Nazioni risale addirittura al 1914. Dal 1922 e fino al 1948 la gara era valida per il Campionato Europeo, con la nascita del Motomondiale nel 1949 il Gran Premio delle Nazioni entra subito a farne parte.

L’edizione di quest’anno sarà la numero 74 della storia del Gran Premio, disputatosi su quattro tracciati: Monza (1949-1968, 1970, 1971, 1973, 1981, 1983, 1986, 1987), Imola (1969, 1972, 1974, 1975, 1977, 1979, 1988), Misano (1980, 1982, 1984, 1990, 1991, 1993), Mugello (1976, 1978, 1985, 1992, dal 1994 ad oggi)

The Voice

L’edizione di quest’anno del Gran Premio d’Italia sarà la prima senza il suo speaker storico, Giovanni Di Pillo, scomparso lo scorso anno, che era solito salutare il tracciato toscano dalla cabina di commento con il suo famosissimo “Mugelloooo, Buongiornooo”. La nuova voce del Mugello sarà Carlo Bartalini, in coppia con DJ Ringo.

Storia, caratteristiche, incidenti avvenuti al Mugello


Come per il Gran Premio di Francia, anche il Gran Premio d’Italia ha spostato la sua sede sui maggiori tracciati italiani trovando nel Mugello la sua sede fissa per la gara soltanto dal 1994 dopo essersi alternato più volte con Imola, Monza e Misano come abbiamo visto poco fa.

La costruzione dell’Autodromo Internazionale del Mugello è iniziata nel 1972 ed il tracciato è stato ufficialmente inaugurato nel 1974. E’ uno dei pochi tracciati al mondo a non aver mai subito cambi di layout nel corso degli anni, mantenendo il suo progetto originale. Con il tempo sono stati effettuati lavori di riasfaltatura, aggiunta di tribune e vie di fuga.

Il tracciato è lungo 5,25 km ed ha una sede stradale di 14 metri di larghezza, è costituito da 15 curve, 6 a sinistra e 9 a destra ed il rettilineo più lungo misura 1,14 km.

Incidenti

Nella storia del Mugello, sei sono gli incidenti degni di nota, l’ultimo dei quali purtroppo mortale: Max Sabbatani nel 2002 in 125, Shin’ya Nakano nel 2004 in MotoGP, Valentino Rossi nel 2010, Marc Marquez nel 2013, Michele Pirro nel 2018 e Jason Dupasquier nel 2021

Il 1° giugno del 2002, durante le seconde qualifiche della 125, il 26enne di Forlì è caduto alla variante Materassi-Borgo S.Lorenzo rimanendo a terra per 20' con il piede destro incastrato nella ruota posteriore della sua Aprilia

Il 6 giugno del 2004, durante il giro numero 12 della gara della MotoGP, esplode in pieno rettilineo la gomma posteriore della Kawasaki del giapponese disarcionandolo e facendolo rotolare fino alla San Donato

Venerdì 4 giugno 2010, finale delle FP2. Valentino affronta le Biondetti come al suo solito ma questa volta viene sbalzato via dalla sua Yamaha finendo nella via di fuga e procurandosi la frattura di tibia e perone della gamba destra

Venerdì 31 maggio 2013, FP2 della MotoGP. Lo spagnolo, subito dopo lo scollino dopo i box, in frenata perde l'anteriore della moto. Mentre la sua RC213V punta il muro verso sinistra, istintivamente si butta dalla parte opposta per evitare al massimo il contatto con il muro. Riporterà una ferita al mento.

Forse l'incidente più spaventoso visto sul tracciato toscano. Mancano 29' minuti al termine delle FP2 del venerdì 1 giugno quando Michele, nell'impostare la staccata della San Donato, viene sbalzato per aria dalla sua Desmosedici per poi ricadere a terra e rotolare per diversi metri nella via di fuga della curva stessa.

Il 29 maggio 2021 durante le qualifiche della Moto3, Jason Dupasquier scivola alla Arrabbiata 2 venendo investito dai piloti che sopraggiungevano. Il giovane svizzero verrà dichiarato morto tra la notte di sabato e le prime ore della domenica

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I tratti caratteristici del circuito del Gran Premio d’Italia


I punti di frenata più difficili del tracciato toscano sono: la San Donato, si arriva lanciatissimi dal lungo rettilineo e dallo scollino, bisogna attaccarsi ai freni per restare alla corda; la Luco, prima parte della variante iniziale del tracciato, arriva subito in uscita dalla San Donato; la Casanova, staccata in discesa molto difficile per il posteriore che tende a sollevarsi; Scarperia-Palagio, S destra-sinistra con prima parte in discesa piuttosto lenta; Correntaio, assomiglia alla curva 5 di Portimao leggermente in discesa e difficile per l’anteriore della moto.

I punti invece di sorpasso, invece, sono: San Donato, prendendo bene la scia sul rettilineo; Materassi-Borgo San Lorenzo, si può sorpassare in ingresso della variante sfruttando l’allungo in uscita dalla Luco-Poggio Secco; Casanova-Savelli, i sorpassi più folli sono avvenuti proprio in mezzo alla Casanova-Savelli (Pasini docet); rischioso ma possibile l’azzardo alle Arrabbiate, soprattutto la prima; Correntaio; Biondetti (Lorenzo nel 2016); rischioso per il controsorpasso invece l’azzardo alla Bucine.

Statistiche e record del Gran Premio d’Italia


Il Gran Premio d’Italia taglia quest’anno il traguardo delle 74 edizioni, di fatto il più longevo della storia del Motomondiale e sarà anche il numero 1001 della storia. Le 73 precedenti edizioni sono così suddivise: 27 a Monza, 7 a Imola, 6 a Misano, 32 al Mugello.

La primissima edizione del Gran Premio d’Italia/Gran Premio delle Nazioni valevole per il Motomondiale si disputò a Monza nel 1949 con tripletta italiana firmata da Gianni Leoni in 125 su Mondial, Dario Ambrosini in 250 su Benelli e Nello Pagani in 500 su Gilera, mentre la prima gara disputata al Mugello risale al 1976 con successi di Angel Nieto in classe 50, Pier Paolo Bianchi in 125, Walter Villa in 250, Johnny Cecotto in 350 e Giacomo Agostini in 500.

L’edizione dello scorso anno ha visto invece i successi di Sergio Garcia in Moto3, Pedro Acosta in Moto2, Pecco Bagnaia in MotoGP, Dominique Aegerter e Matteo Ferrari nelle due gare di MotoE.

Il pilota con più successi al Mugello è Valentino Rossi con 9 centri, 7 dei quali consecutivi in MotoGP, segue Jorge Lorenzo con 7 vittorie.

Per quanto riguarda la MotoGP, la pole 2022 è di Fabio Di Giannantonio in 1’46”156 mentre il nuovo giro più veloce in gara è di Pecco Bagnaia in 1’46”588 (il precedente era di Zarco del 2021 in 1’46”810). L’All time lap record è ancora di Quartararo del 2021 in 1’45”187

Per quanto riguarda la Moto2, la pole 2022 è di Aron Canet in 1’51”121 mentre il giro veloce in gara è di Augusto Fernandez in 1’52”323. Sam Lowes detiene ancora il record in gara in 1’51”208 mentre l’All time lap record è di Raul Fernandez del 2021 in 1’50”616

Per quanto riguarda la Moto3, la pole 2022 è di Deniz Oncu in 1’56”811 mentre il giro veloce in gara è di Riccardo Rossi in 1’57”234. Fabio Di Giannantonio detiene ancora il record in gara in 1’56”628 mentre l’All time lap record è di Tatsuki Suzuki del 2021 in 1’56”001

Per quanto riguarda la MotoE, lo scorso anno è stata la prima assoluta del campionato elettrico sul tracciato toscano. La pole è di Dominique Aegerter in 1’59”205, dello svizzero anche i giri record di gara 1 (1’58”939) e gara-2 (1’59”068)

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