MotoGP: riprovati i team radio dopo l’esperimento del 2020

MotoGP: riprovati i team radio dopo l’esperimento del 2020© Luca Gorini

A Jerez, nel corso dei test ufficiali di lunedì, è stato fatto il secondo esperimento dopo quello di tre anni fa a Misano con Stefan Bradl

05.05.2023 ( Aggiornata il 05.05.2023 09:22 )

A distanza di tre anni dai primi due esperimenti (il primo di Bradl nelle libere di Misano e poi nel test post gara) di comunicazioni radio tra la Race Direction e i piloti per aumentare la sicurezza in gara, la MotoGP ci riprova e nel test di lunedì a Jerez si sono testati due nuovi sistemi.

Il primo viene sistemato attorno ai tappi per le orecchie usati dai piloti, l’altro invece inserito direttamente nelle orecchie. Il progetto si basa essenzialmente sul miglioramento delle comunicazioni tra la Direzione Gara ed i piloti in pista utilizzando dei messaggi preregistrati. Il tutto a vantaggio della sicurezza dei piloti stessi in quanto grazie alle comunicazioni via radio dalla Direzione Gara possono venire a conoscenza dei pericoli in pista o del cambiamento delle condizioni meteo. 

Calendario MotoGP 2023: date, orari tv e dove vederla

Le parole di Carlos Ezpeleta


Il Chief Sporting Officer di Dorna nonché figlio di Carmelo ha parlato a lungo alla fine del test delle comunicazioni radio. Ecco alcuni punti salienti del suo discorso: “La comunicazione della race control con i piloti è stata una priorità negli ultimi anni. Nel 2020 i piloti si lamentavano della visibilità delle bandiere, con l’esigenza di sapere cosa stava accadendo in pista, per esempio la presenza di pioggia o incidenti. Così nel 2020 abbiamo fatto un test a Misano, ma i piloti non erano molto convinti del sistema, non si sentivano a loro agio e c’era troppo rumore. Era importante continuare ad aiutare i piloti nelle comunicazioni quando sono in sella. Riprendere il progetto della radio e della comunicazione audio va in questa direzione. È una sfida, perché rispetto alle auto i caschi per le moto sono stretti, soprattutto sul volto, e le moto sono molto più rumorose. C'è anche parecchio movimento in più, perché i piloti devono essere liberi di muoversi sulla moto. Durante il test abbiamo inviato messaggi radio preregistrati. L'idea è che in futuro il sistema sia segnalato dal GPS, in modo che quando si avvicina a una zona con bandiera gialla, pioggia o superficie scivolosa, venga avvertito con anticipo, magari sul rettilineo che porta nel settore interessato. Per il momento sono coinvolti solo messaggi relativi alla sicurezza, preregistrati dalla race control e diretti ai piloti. In una fase successiva, se le squadre saranno d'accordo e quando i piloti si sentiranno più a loro agio con il sistema, si potrebbe ragionare in termini di comunicazione bidirezionale via radio, quindi anche dai piloti alla race control o ai team. La completa introduzione dipende da diversi fattori e non avverrà prima dell'inizio del 2024, in Qatar, e solo quando i piloti saranno d'accordo nel ritenere sicuro l’ascolto di messaggi radio.”

Le comunicazioni radio in MotoGP: perché sì…

A margine del primo test di comunicazioni effettuato nel 2020, Morbidelli, Vinales e soprattutto Rossi (che ha anche uno storico di gare in auto nelle quali si usano tanto le comunicazioni via radio) si sono detti positivi per quanto concerne una possibile introduzione in futuro, trasformandosi in aiuto totale al pilota per quanto riguarda le varie situazioni in pista, come bandiere, problemi tecnici o mutevoli situazioni atmosferiche. La cosa positiva è che per il momento rimarrebbero solamente per quanto riguarda la comunicazione unidirezionale tra race direction e pilota con messaggi preregistrati. 

…e perché no 

Se i pro sono tutti per la maggiore sicurezza in pista e se i pannelli LED nei circuiti sono una pensata comune di FIM e FIA, di contro ci sono sia il parere negativo di alcuni piloti, tra i quali i francesi Zarco e Quartararo oltre a Jorge Martin sempre dal primo test 2020, che anche il fatto che le comunicazioni radio sono una scopiazzatura dalla Formula 1. Duole far notare come in questo senso manchi originalità alla MotoGP (le comunicazioni non sono certo la soluzione ideale per i piloti) che allo stesso tempo è incapace di trovare soluzioni innovative per aumentare la sicurezza in pista dei piloti. Il problema è anche che i team non hanno molto potere decisionale in tal senso e nel futuro le comunicazioni da unidirezionali diventeranno bidirezionali come ha sottolineato Ezpeleta e quella si sarà una totale “Formulaunizzazione” della MotoGP, che ha bisogno di correre con le sue gambe e prendere decisioni originali in termini di sicurezza.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi