MotoGP: Dani Pedrosa torna in pista a Jerez come wild card

MotoGP: Dani Pedrosa torna in pista a Jerez come wild card© MotoGP.com

Il collaudatore della casa austriaca sarà in gara nel quarto appuntamento dell'anno. L'ultima volta dello spagnolo risale al GP di Stiria 2022

26.04.2023 16:39

Daniel Pedrosa torna in pista! Come annunciato già da tempo, il tre volte campione del mondo sarà in sella alla sua KTM RC16 in occasione del quarto week-end di gara dell'anno sul suo circuito di casa. Il fantino di Sabadell torna dunque a gareggiare per la seconda volta dopo il ritiro, datato Valencia 2018: già nella passata annata l'ex pilota Honda era infatti tornato in pista, per la precisione in Austria, in occasione del GP di Stiria. Il talento di Pedrosa è talmente riconosciuto da essere posto nell'olimpo della top class, nonostante egli non sia riuscito a vincere un titolo iridato in classe regina. Un talento mostratosi in maniera vistosa nella suddetta sua ultima apparizione sul circuito del Red Bull Ring, quando riuscì a terminare la gara in decima posizione, togliendosi la soddisfazione di concludere davanti ad alcuni degli attuali protagonisti del campionato, come Pecco Bagnaia, Enea Bastianini e Luca Marini.

A Jerez con l'incognita Sprint Race

Sebbene, come detto, lo spagnolo non sia riuscito a coronare la sua carriera con il sigillo finale del titolo mondiale in MotoGP, il talento, le prestazioni ed i risultati l'hanno inserito a ragion veduta in un posto d'elitè dedicato ai migliori piloti della storia. Ciò in virtù non solo di una carriera tanto longeva quanto vincente, ma anche grazie all'introduzione di uno stile di guida quasi pionieristico, che ha posto la base per l'evoluzione al quale si è arrivati oggi. Ci riferiamo specialmente al modo moderno di "uscire" dalla curva con il gas spalancato, raddrizzando al più presto possibile la moto in modo da scaricare più potenza a terra grazie alla maggiore impronta della gomma sull'asfalto. Un'abilità introdotta dallo spagnolo grazie alla sua sensibilità e alla necessità dovuta alle caratteristiche fisiche. 

Per la pista di Jerez lo spagnolo ha sempre palesato una certa predisposizione e lo dimostrano i risultati, tre vittorie in MotoGP e quattro in totale. Inoltre, a Jerez Pedrosa ha conquistato il primo podio in top class della sua carriera, all'esordio assoluto nel 2006 quando terminò davanti a Nicky Hayden, alle spalle di Loris Capirossi. Lo spagnolo torna a Jerez consapevole del lavoro da svolgere, regalandosi, nel mentre, un week-end di gara in cui potrà riassaporare le consuete sensazioni che l'hanno accompagnato per tutta la sua carriera.

Tuttavia siamo certi che Pedrosa non si limiterà a "collaudare" la KTM, e punterà ad ottenere un buon risultato, ciò lo impone il suo talento, oltre che la sua storia. Da quando è alla corte della casa austriaca, quest'ultima ha tratto molti benefici sul piano della competitività assoluta e, più nello specifico, della guidabilità della moto. Una moto che sembra ancora lontana dal riferimento di categoria rappresentato dalla Ducati e che perciò non può fare a meno (e anzi deve valorizzare) dell'esperienza di un pilota che per anni ha saputo trainare la Honda sotto il profilo dello sviluppo. Una delle incognite maggiori in vista del ritorno in pista sarà la Sprint, un format di gara al quale lo spagnolo non è abituato e che sicuramente non sarà di facile gestione, data l'irruenza e la frenesia della fattispecie, soprattutto per chi ha appeso il casco al chiodo. 

La carriera di Daniel Pedrosa

La carriera dell'attuale collaudatore KTM è sintomatica di un predestinato. Nel 2001 Pedrosa fa il suo esordio nella piccola cilindrata del motomondiale, conquistando subito due podi. L'anno successivo lo spagnolo conquista tre gare e termina l'annata in terza posizione finale, candidandosi prepotentemente alla vittoria iridata in vista della stagione successiva. Le aspettative vengono rispettate nel 2003 quando vince il primo titolo mondiale grazie a cinque successi totali. Nel 2004 lo spagnolo compie l'inevitabile passaggio nella classe "250", dimostrandosi a dir poco perfetto. A fine anno il suo palmarès colleziona tredici podi su sedici gare e sette vittorie, nonché il consegueziale secondo mondiale della sua carriera, vinto battendo la concorrenza di Casey Stoner. Nel 2005 arriva il terzo iride consecutivo, sempre nella classe intermedia grazie ad otto vittorie.

Nel 2006 Pedrosa compie il meritato salto in top class, entrando nell'olimpo dei grandi direttamente dalla porta principale. La Honda gli affida la moto ufficiale nel team ufficiale e lo spagnolo, seppur avvolto da una mole di aspettative decisamente ingombranti, non delude, cogliendo otto podi e due vittorie. Dal 2006 in poi Pedrosa riuscirà a vincere almeno un GP in ogni stagione, tranne l'ultima, quella del 2018. Per tredici lunghe stagioni lo spagnolo è costantemente riuscito ad essere tra i piloti in lotta per il titolo, tanto da terminare l'anno da vice-campione del mondo in ben tre occasioni: nel 2007, 2010 e 2012. Solo la coincidenza temporale con campioni "generazionali" come Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Casey Stoner e Marc Marquez ha impedito a Pedrosa di vincere l'iride in top class, un titolo sfiorato nel 2012, annata che coincide con la sua stagione migliore, in virtù di 332 punti totali e sette trionfi. 

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