MotoGP: la scelta è stata fatta, numero 1 sulle carene di Bagnaia e Bautista

MotoGP: la scelta è stata fatta, numero 1 sulle carene di Bagnaia e Bautista

Dopo tanta attesa i due campioni del mondo hanno optato per il numero che identifica il pilota più forte della precedente stagione. È la scelta giusta?

24.01.2023 ( Aggiornata il 24.01.2023 11:23 )

In molti speravano in quello che solo da poche ore si è ufficialmente avverato. Parliamo della scelta dei due campioni del mondo rispettivamente di MotoGP e Superbike, Pecco Bagnaia e Alvaro Bautista, di scegliere sulla carena della moto dell'imminente stagione, il numero "1". I due compagni di marca della Ducati hanno sciolto le loro riserve dopo un lungo periodo in cui l'indecisione ha riguarato entrambi, relativamente all'utilizzo del rispettivi numeri personali, il "63" per Bagnaia e il "19" per Bautista. Nella presentazione della Ducati GP23, la moto che la casa italiana utilizzerà nella stagione che si appresta a cominciare, i veli sono stati tolti oltre che dalle moto stesse, anche dai suddetti dubbi.

Il numero 1 torna in MotoGP dopo 11 anni


La scelta di Bagnaia di sfoggiare sul cupolino della sua moto il numero destinato al campione del mondo coincide con il ritorno dell'1 in MotoGP a distanza di ben 11 anni dall'ultima volta, ovvero da quando Casey Stoner lo scelse in virtù della conquista del suo secondo titolo nell'anno precedente. Da quella volta in poi mai nessuno preferì il numero "1" a scapito del proprio numero personale, andando a replicare una scelta divenuta particolarmente in voga dopo Valentino Rossi ed il suo iconico "46". Nel 2012 Jorge Lorenzo vinse il suo terzo titolo in top class ma l'anno seguente mantenne il "99"; la situazione non cambiò negli anni avvenire, Marquez non si allontanò dal "93", cosi come Joan Mir e Fabio Quartararo, fedeli rispettivamente al "36" e al "20".

Situazione diversa in Superbike dove Alvaro Bautista ha proseguito una tendenza già consuetudinaria, dando seguito ai numeri "1" mostrati da Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu. Adesso c'è da chiedersi e da valutare l'entità della bontà della scelta, fermo restando che rivedere il numero "1" sulla griglia della MotoGP (e della Superbike) è sempre bello e attraente. Soprattutto dopo anni di prevalenza dei numeri personali, una scelta che sebbene avesse come obiettivo (oltre quello soggettivo) anche il fine di identificare al meglio il pilota in questione, non ha mai prodotto gli effetti avuti invece con il "46" di Rossi e e parzialmente con il "93" di Marquez.

Inoltre c'è una statistisca che non giova particolarmente a Bagnaia e riguarda la percentuale di vittoria del titolo con il numero "1" cucito sul petto. Nella storia del motomondiale sono solo 5 i piloti ad essere riusciti a ripetersi nella vittoria iridata avendo sul cupolino il numero destinato al più forte: Giacomo Agostini, Kenny Roberts, Eddie Lawson, Wayne Rainey e Mick Doohan. Insomma, solo l'epilogo della stagione 2023 ci dirà se Bagnaia e Bautista hanno optato per la scelta più "fortunata", nel frattempo però ci godremo il ritorno in pista del numero "1".

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