MotoGP 2023: Joan Mir e il rischio di "bruciarsi" in Honda

MotoGP 2023: Joan Mir e il rischio di "bruciarsi" in Honda

All'ex pilota Suzuki toccherà il compito di riportare in alto la RC213V. Riuscirà Joan a cavarsela dove fallì anche un certo Jorge Lorenzo?

08.01.2023 ( Aggiornata il 08.01.2023 13:55 )

Tra i protagonisti più attesi della MotoGP 2023 c’è sicuramente Joan Mir, pronto al debutto con i colori Honda Repsol al fianco dell’otto volte iridato Marc Marquez.

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Mir, la Honda e una pesante "eredità"


Sulla carta Mir e Marquez formeranno una coppia altamente competitiva, ma che avrà sulle spalle un compito piuttosto complicato: riportare in alto la Casa di Tokyo, reduce da un 2022 fallimentare con zero vittorie all’attivo in top class, un'impresa in cui Joan si giocherà una grande fetta - se non la totalità - del suo futuro nel Motomondiale.

L’ex pilota Suzuki conosce bene la portata del compito che lo attende e preferisce predicare pazienza abbassando le aspettative: “Obiettivi per il 2023? Dobbiamo essere realistiha dichiarato di recente il campione del Mondo 2020 della MotoGP - arriviamo in un momento difficile. La chiave starà nell’adattarsi velocemente a questa moto e poi provare a ricavare della confidenza e velocità nel corso delle prime gare. Poi, da metà stagione, l’obiettivo sarà avvicinarci al podio e a dei bei risultati”.

Già, trovare la quadra di una RC213V poco competitiva e indietro rispetto alla concorrenza non sarà facile e Mir sa che fare bene al primo anno in Honda non è un’impresa alla portata di chiunque. Lo testimoniano i risultati dei suoi predecessori: dal 2019 al 2022 come compagni di box del #93 si sono succeduti Jorge Lorenzo, il fratello Alex e Pol Espargaro, senza ottenere risultati di rilievo.

Nel 2019, al suo primo e unico anno in HRC, Lorenzo collezionò solo 28 punti e un 11esimo posto come miglior piazzamento, risultati "conditi" da una lunga serie di cadute e acciacchi fisici che convinsero il #99 a ritirarsi a fine stagione. L’anno successivo, il 2020, Alex Marquez colse sì due secondi posti, ma la sua unica stagione con i colori Repsol fu segnata da tante difficoltà che si tramutarono in soli 74 punti conquistati.

Non è andata meglio a Pol Espargaro, che nel biennio 2021-2022 ha conquistato 156 totali (100 il primo anno, 56 il secondo) soffrendo non poco il passaggio da KTM a Honda, tanto da indurlo a tornare a cavalcare la RC16 – seppur marchiata GASGAS – nel 2023. 

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Obiettivo: zittire i critici


Adesso tocca a Mir, il cui ingaggio da parte della Casa alata ha un preciso intento: affiancare a Marquez un pilota veloce ma capace anche di portare avanti lo sviluppo della moto, campo in cui la RC213V ha sofferto la latitanza dell’infortunato e convalescente Marquez dal 2020 in poi.

Riuscirà Joan a risollevare le sorti di casa Honda? Difficile dirlo anche perché il #36, dal canto suo, dovrà dimostrare di essere ancora quel pilota che stupì tutti nell’anno del successo iridato in sella alla Suzuki. Già, perché dopo la corona conquistata nell’anno della pandemia, il maiorchino non è mai riuscito a zittire i critici che hanno ritenuto il Mondiale MotoGP vinto nel 2020 più un evento frutto delle circostanze che una reale dimostrazione di forza.

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