MotoGP, Borsoi: la famiglia, le prime difficoltà e le staccate. Vi racconto Bagnaia

MotoGP, Borsoi: la famiglia, le prime difficoltà e le staccate. Vi racconto Bagnaia

Il Team Manager del team Aspar, prossimo al passaggio in Pramac: "Spinsi per averlo con me perchè ne conoscevo il talento, merita di vincere"

03.11.2022 ( Aggiornata il 03.11.2022 18:20 )

Se chiedeste oggi nel paddock quali siano stati i team e le persone fondamentali nel percorso di crescita di Pecco Bagnaia, una delle risposte sarebbe certamente il team Aspar, in particolare nella persona del Team Manager Gino Borsoi. Il team spagnolo infatti ha accolto il piemontese dopo le prime due difficoltose stagioni nella classe leggera, consentendogli di mostrare quel talento rimasto fino a quel momento inespresso, come testimoniato dalle 2 vittorie e dai 7 podi totali ottenuti nel biennio trascorso insieme. Una storia di rivincite ed unione, della quale il Team Manager veneto conserva dolci ricordi.
 
“Il 2014 per Pecco è stato un anno difficile – ha raccontato Borsoi al Corriere dello Sport -  dove non è riuscito a dimostrare la sua grande velocità, durante il quale però abbiamo iniziato a parlare, in maniera anche un po’ casuale: giorno dopo giorno i discorsi si intensificarono, in particolare in Australia, dove il legame si strinse notevolmente. Pecco era amareggiato della situazione, e per vari motivi avevo voglia di aiutarlo: quando ho capito che l’anno dopo sarebbe rimasto senza sella pensai che non era giusto, dato che non aveva ancora dimostrato la sua velocità. Mi ricordavo le sue gare nel campionato spagnolo, che in quegli anni casualmente ho seguito più del solito, e ricordavo in particolare la sua tenacia e le sue staccate: tutti elementi che mi convinsero a cercare di inserirlo nel team, che aveva però già scelto entrambi i piloti per la stagione 2015. Ho dovuto convincere prima Martinez (Team Principal ndr) e poi, con anche il sui aiuto, Mahindra: fare tre moto non era facile ma ci riuscimmo, dando il via alla storia”.
 
Un’idea rivelatasi sin da subito vincente, con una escalation di risultati figlia di una sintonia normalmente non facile da trovare.
 
“Nelle prime gare della prima stagione insieme era un po’ timoroso, anche se già convinto di poter sfruttare al massimo il potenziale della Mahindra, cosa che mi è subito piaciuta. Nel secondo anno è emerso il suo carattere: non è mai stato difficile da gestire, ma ovviamente c’è stato qualche momento di nervosismo, derivante dalla voglia di fare sempre meglio. Tutti momenti gestibili, anche perché Pecco viene da una famiglia davvero eccezionale, che ha sempre compreso cosa fare e cosa no in pista”.

Borsoi: "All'inizio ha faticato in MotoGP, ora vediamo il vero Pecco"

Borsoi si è rivelato importante per Pecco anche dopo la fine dell’avventura del piemontese nel team Aspar, in particolare durante i primi difficili momenti in MotoGP.
 
“In MotoGP ha faticato all’inizio, con alcuni alti e bassi: in quel momento c’è stato un riavvicinamento tra noi, con qualche incontro dove mi ha spiegato le sue difficoltà. Ho cercato di ricordargli gli anni insieme, e di come riuscisse a trarre il massimo da una moto difficile come la Mahindra. In quel momento penso abbia compreso quanto il pilota possa fare la differenza, e di conseguenza è uscito nuovamente il vero Pecco. Nel complesso ha sempre ascoltato i consigli, ed ora vedo un pilota in grado di poter ancora migliorare. Merita il titolo, deve solo imparare a gestire meglio le gare dove non è possibile vincere, dato che i 5 zeri in stagione si sono fatti sentire”.
 
C’è tempo infine anche per fare un piccolo salto nel futuro, che nel caso di Borsoi si chiama Pramac, dato che nella prossima stagione Gino vestirà i panni di Team Manager della squadra satellite di riferimento di Borgo Panigale.
 
"Sono contento di entrare in un team come Pramac, dove tra l’altro potrò lavorare con due talenti come Zarco e Martin, con quest’ultimo che secondo me è molto simile a Pecco in termini di talento: sono emozionato, ma ci penserò per davvero tra qualche giorno. Con Pecco il rapporto non cambierà, ma certamente sarà interessante”.
 
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