GP Argentina, i piloti usano i freni Brembo 30 secondi in un giro

GP Argentina, i piloti usano i freni Brembo 30 secondi in un giro© Brembo

Il Termas de Rio Hondo è pronto a ospitare un nuovo appuntamento, ed ecco quali sono tutti i segreti delle frenate che compiranno i piloti

30.03.2022 ( Aggiornata il 30.03.2022 15:55 )

Da 1 a 5 il tracciato di Termas de Rio Hondo, dove questo fine settimana torna l’azione della MotoGP (ecco gli orari) si è meritato un indice di difficoltà 3 dai tecnici Brembo, che lo considerano un circuito mediamente impegnativo per i freni. Tra le 14 curve i piloti useranno i freni otto volte, per un totale di 30 secondi al giro, lo stesso valore del Mugello, che però risulta più lungo di quasi mezzo chilometro.

I dati Brembo più curiosi


Tutte le decelerazioni più dure sono racchiuse nelle prime 5 curve. Nelle altre la riduzione di velocità non raggiunge nemmeno i 110 km/h e gli spazi di frenata sono inferiori a 140 metri. Sommando tutte le forze esercitate dal via fino all’arrivo sulla leva del freno da ciascun pilota si superano di poco i 7 quintali, il secondo valore più basso della stagione dopo il GP Australia. In tutta la gara i freni sono usati per 12 minuti e mezzo, pari al 31 per cento della durata.

??Delle 8 frenate, solo una è considerata altamente impegnativa per i freni mentre 6 sono di media difficoltà e la restante è leggera. La curva 5 è la più difficile da affrontare perché è preceduta da un rettilineo di 1.076 metri che permette alle MotoGP di raggiungere i 320 km/h: il tornante obbliga i piloti a scendere a 76 km/h facendo ricorso ai freni per 6,3 secondi con un carico sulla leva della pompa freno Brembo di 4,8 kg. ?

Il focus sulle pinze Brembo


Per la prima volta in Argentina verranno usate le pinze monoblocco a 4 pistoni, introdotte nel 2020. Queste sono realizzate partendo da un unico blocco di alluminio lavorato dal pieno. Rispetto alla fusione, la lavorazione dal pieno consente di impiegare materiali con migliori caratteristiche meccaniche e maggiore resistenza alle alte temperature. Tutto è studiato al dettaglio e la forma del corpo pinza è studiata al fine di ottimizzare il rapporto massa/rigidezza attraverso l’ottimizzatore topologico, un programma informatico frutto di 40 anni di successi in 500-MotoGP. Le pinze in uso presentano numerose alette di raffreddamento e sono più leggere dei modelli precedenti.

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