MotoGP, Marquez (ancora) fuori, entra "soldatino" Bradl

MotoGP, Marquez (ancora) fuori, entra "soldatino" Bradl© MotoGP Official

Marc è costretto all'ennesima resa, rinunciando al Gran Premio di Argentina. Al posto dell'otto volte iridato arriva Stefan, ex campione Moto2, attuale collaudatore HRC

29.03.2022 ( Aggiornata il 29.03.2022 12:47 )

Marc non ce la fa, oppure, non gliela fanno fare. In fin dei conti, poco cambia: Marquez salta il Gran Premio MotoGP di Argentina, lasciando la sua RC213 V in mani altrui. Dopo l'ennesimo capitombolo, l'otto volte iridato ha rinunciato alla gara indonesiana di Mandalika, a causa del trauma cranico patito nella sessione di warm up.

Una volta rientrato in Spagna, visite approfondite hanno riscontrato il riacuttizzarsi della diplopia, fastidioso e dannoso problema alla vista, che hanno ben consigliato un riposo precuazionale. Anzi, cauzionale, perché il numero 93 sa benissimo quanto egli possa far tutto fuorché rischiare di compromettere il prezioso senso.

Sicché, in HRC devono correre ai ripari, se vogliono far correre la seconda Honda ufficiale. Una è affidata al titolare Pol Espargarò, l'altra da chi sarà guidata? Ovviamente da lui, sempre pronto in queste occasioni: Stefan Bradl, tester e collaudatore dell'Ala dorata, è in viaggio verso Termas de rio... Hondo. Pure il nome incoraggia la Casa di Tokio.

Bradl, non un saetta, ma assolutamente affidabile


Ovvero, quanto richiesto da HRC: portare sana & salva la moto al traguardo, fornire feedback interessanti agli ingegneri, sviluppare parti inedite e raggranellare qualche punto iridato, frutto della miglior posizione possibile. Mica poco, sapete? In pochi sanno fare questo, Stefan fa parte del ristretto gruppo di tester-piloti sensibili e veloci.

E pure affidabili: il tedesco è come un soldato, impostato sulla missione da completare: volete 200 giri al giorno a Sepang con 40 gradi umidi? No problem, lui li farà. Volete un grande lavoro di sgrossamento del materiale, nella scelta di particolari da tenere o scartare? Sappiate che Bradl vi dirà esattamente cosa sia utile o meno alla causa Honda. Poi, quando occorre raccogliere, è in grado di farlo. Vedremo quanto lo farà, dato che pure voi non la vedete benissimo per il supercampione della classe regina.

Marquez & Bradl, destini incrociati e paralleli


Quando Marc si infortunò in Malesia nel 2011, spianò la strada di Stefan al titolo della Moto2. All'epoca lo spagnolo e il tedesco erano rivali della middle class, conclusasi a favor del nativo di Agusta, in trionfo per l'unico titolo mondiale conseguito in carriera.

Più avanti, nel 2013, i due si ritrovarono in MotoGP: curioso è notare come il miglior risultato di Stean rimanga Laguna Seca e il secondo gradino del podio: a vincere fu proprio Marc, lanciato verso il primo iride dei sei conseguiti nella top class.

Sembra che le due strade siano, in qualche modo, intrecciate e parallele: dove c'è Marquez, c'è Bradl. Chissà, forse il fuoriclasse di Cervera vuole contare sulle qualità del teutonico, elencate qui sopra. Dopotutto, se ci pensate, Stefan Bradl è stato uno dei pochi a battere Marc Marquez. 

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