MotoGP, KTM (e Brad Binder) attesi al varco di Mandalika

MotoGP, KTM (e Brad Binder) attesi al varco di Mandalika© Luca Gorini

Dopo test "silenziosi" la RC16 e il sudafricano sono emersi in Qatar, cogliendo il primo podio stagionale. In Indonesia ci sarà un salto di qualità anche per Oliveira, Gardner e Fernandez? 

16.03.2022 ( Aggiornata il 16.03.2022 13:04 )

In effetti, considerando il rendimento offerto durante i test MotoGP invernali, la sorpresa vista in Qatar veste il colore arancione. E parla inglese, nella declinazione sudafricana della lingua: KTM e Brad Binder hanno positivamente stupito a Lusail, nella bella impresa sintetizzata dal secondo posto nella gara domenicale.

Ancora un giro di pista e (forse) il numero 33 avrebbe superato il numero 23, Enea Bastianini. Non possiamo dirlo, ma una cosa è certa: la RC16 c'è, perlomeno quella guidata dall'ex titolato Moto3. Mandalika e il resto del 2022 aspettano quindi al varco il binomio moto-pilota, uno dei più forti ammirati nel deserto del Golfo Persico.

Brad Binder: poche parole e tanta sostanza in MotoGP


Guardate che Brad è forte, mica lo scopriamo noi adesso. Il sudafricano ha centrato l'alloro Moto3 nel 2016, dimostrando subito di aver stoffa nella guida e capacità per divenire un eccellente professionista. Poi, con un po' di fortuna in più, avrebbe potuto pure prendersi il titolo della Moto2, sfuggitogli davvero di poco. 

Arrivato in MotoGP, il nativo di Potchefstroom ha trovato una RC16 non propriamente "amichevole", difficile da addomesticare e rognosa da mettere a punto. L'avete mai visto o sentito lamentarsi? No, eh? Malgrado una concorrenza spietata e in costante crescita, pure Binder è cresciuto, sino a vincere due Gran Premi della top class.

Pochi iscritti possono vantar tale traguardo, che però è un punto di partenza: a seguito di sessioni invernali "fredde", accompagnate da poche o zero parole, il biondo e sorridente pilota del team Red Bull KTM Factory Racing è emerso, uscendo dal limbo del silenzio prestazionale, offrendo gran velocità in Qatar. Il suo secondo posto è cosa meritata: riuscirà a ripetersi - o a fare meglio - in Indonesia?

Gli altri "kappatiemmetisti" chiamati alla reazione indonesiana


Se Brad ha meravigliato, gli altri non tanto. Miguel Oliveira, per esempio, si è rivelato pensieroso e ha deluso. Il portoghese è forte quanto Binder, ma in una tappa consumata, ha raccolto solo polvere del deserto e nemmeno un punto iridato. Eppure, anche lui conta affermazioni in Moto3, Moto2 e addirittura tre in MotoGP. Tutte con KTM.

Il numero 88 è atteso a un colpo di reni a Mandalika, pista su cui ha - come il resto del plotone - svolto i test prestagionali. Si dice che il tracciato offra scarsa aderenza, si dice che le RC16 traggano vantaggi in codeste condizioni, perciò per Oliveira potrebbe essere occasione di riscatto.

I rookie tinti d'arancio, invece, hanno meno pressione da sopportare. Remy Gardner e Augusto Fernandez difendono i colori Tech3, squadra satellite di Mattighofen. Per il campione della middle class e per il secondo arrivato 2021 arrivare al traguardo è già buona cosa, meglio tuttavia se in zona punti. A Lusail ci è riuscito solo l'australiano. 

Non solo Bastianini: gli altri italiani cercano riscatto nella MotoGP di Mandalika

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi