GP Qatar, Mir: “Con questo motore ci possiamo difendere”

GP Qatar, Mir: “Con questo motore ci possiamo difendere”© Luca Gorini

Il maiorchino ha concluso un'ottima prima giornata e ha raccontato le sue sensazioni con questa GSX-RR che lo fa sorridere

04.03.2022 ( Aggiornata il 04.03.2022 19:18 )

1’53.579 è il miglior crono firmato da Joan Mir nella prima giornata di prove libere sul circuito di Losail, in Qatar (ecco il resoconto), che gli consegna la terza posizione a 147 millesimi dal compagno di squadra Alex Rins. Il maiorchino è visibilmente soddisfatto di quanto fatto e ammette: È il primo giorno, ma abbiamo iniziato forte. Di solito qui la pista all’inizio è un po’ sporca, ma oggi non è stato così”.

La fiducia è tanta


Suzuki in generale ha iniziato da protagonista e il campione del mondo 2020 sottolinea le buone sensazioni avute: “Sono veramente contento di come sta andando tutto. Già nei test mi ero sentito bene con la moto e il pacchetto, qui sto spingendo un po’ di più e i tempi ci sono”. Mir ha ammesso di usare ancora il telaio dell’anno scorso, ma c’è una ragione ben precisa: “Nei test mi ero trovato bene con questo, ma non vuol dire che quello più recente non funziona. Sono abbastanza simili. Con questo mi sento bene, bisogna lasciare la moto più o meno così, la base è buona. Quando avrò più tempo a disposizione mi piacerebbe riprovare quello nuovo”.

La svolta con le gomme


Il grande passo in avanti è evidente, anche solo dopo il primo giorno di prove, ma tutto è cominciato l'anno scorso: “Già dalle ultime gare avevamo lavorato su una linea giusta, e questo mi ha permesso di migliorare in qualifica. Inoltre siamo riusciti a capire meglio le nuove gomme, quello che ci mancava per essere veloci. Oggi mi sento bene con tutti i tipi di gomme”. I tempi sono venuti subito, ma non bisogna abbassare la guardia: “Vedo forti Marc Marquez, Fabio Quartararo, Franco Morbidelli”.

E l’ultimo appunto è sul motore, che si sta dimostrando davvero competitivo: “Sarà molto difficile lottare con Ducati all’ultima curva. Non siamo lontani nella velocità di punta, ma bisogna poi vedere in gara cosa succede. È molto importante il motore che abbiamo perché almeno ci possiamo difendere e se saremo in gruppo magari non perdo la posizione”.

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