MotoGP: alla rincorsa del nono iride, Marquez è pronto per giocarsi il titolo?

MotoGP: alla rincorsa del nono iride, Marquez è pronto per giocarsi il titolo?© Luca Gorini

Dopo due anni difficili il campione spagnolo sembra essere pronto per tornare a competere per il suo unico grande obiettivo, il nono titolo mondiale. Traguardo che sarebbe doppiamente importante in quanto raggiungerebbe Valentino Rossi

03.03.2022 ( Aggiornata il 03.03.2022 12:33 )

Finalmente ci siamo, la stagione 2022 sta per iniziare e c'è tanta curiosità per vedere e valutare quali saranno i nuovi valori in gioco, in un campionato dove almeno per le prime gare potrebbe regnare un grande equilibrio. I test invernali hanno infatti evidenziato netti miglioramenti per quanto riguarda Honda e Suzuki, tali da accostarle a Ducati, che però sembra ancora leggermente favorita nel complesso. Se fino a due anni fa non c'erano dubbi sul favorito per la vittoria finale, che corrispondeva al nome di Marc Marquez, nelle ultimissime stagioni gli ostacoli, quasi esclusivamente fisici, hanno impedito all'otto volte campione del mondo di giocarsi il titolo.

Quest'anno però, a seguito di un recupero che sembra progredire per il meglio, lo spagnolo è pronto per andare alla ricerca di un obiettivo che ha raggiunto in top class per ben 7 volte, ovvero il titolo mondiale. Nel frattempo, però, i piloti di nuova generazione sono cresciuti e non cederanno di un passo su un terreno che faticosamente hanno conquistato. Quante chance ha dunque Marquez di giocarsi il titolo in questa stagione?

MotoGP, Marc Marquez svela un dettaglio degli ultimi test a Mandalika

Lo spagnolo vuole raggiungere Valentino Rossi


La gara del Qatar sarà un primo test indicativo per capire che tipo di campionato dovremo aspettarci, e per rispondere appieno a questo interrogativo bisognerà valutare le condizioni fisiche e tecniche del fenomeno spagnolo. Per il campionato 2022, la Honda ha portato una moto molto diversa dalle versioni precedenti, una moto in grado di essere versatile ed efficace con tutti i piloti, e non solo con Marquez, cercando di spezzare il trend delle ultime stagioni. Una mossa lecita ma che ha avuto come naturale conseguenza quella di aver "costretto" lo spagnolo a cercare nuove sensazioni e riferimenti; nonostante ciò, Marquez non ha deluso nei test e anzi, ha sottolineato un notevole potenziale per una moto che potrebbe essere più facile da guidare soprattutto in gara.

Le incognite maggiori dunque restano quelle legate alla condizione fisica. Se il braccio sembra essersi ristabilito quasi al cento per cento, l'occhio desta ancora qualche preoccupazione. Una caduta, infatti, potrebbe far tornare il problema e questo potrebbe condizionare psicologicamente lo spagnolo, e non poco. Nonostante tutto ciò però, il pilota di Cervera ha un unico obiettivo in testa, vincere il titolo, risultato che lo porrebbe al pari di Valentino Rossi con 9 mondiali. Con il ritiro del campione italiano adesso è Marquez l'autorità più alta del motomondiale, un onere ingombrante in virtù del fatto che i piloti più giovani, su tutti Mir, Quartararo e Bagnaia, (ma anche i piloti di una generazione ancora successiva come Martin e Bastianini) non hanno sicuramente intenzione di cedere lo scettro raggiunto in questi due anni.

Una sola vittoria in Qatar, nel 2014   


A detta dello stesso Marquez i conti per il titolo potranno essere fatti già dalla quinta o sesta gara della stagione, in quel momento si potrà capire chi ha le carte in regola per giocarsela fino in fondo. Perciò diventa sempre più importante iniziare al meglio sin dal primo GP del Qatar, una pista che lo spagnolo non hai mai amato particolarmente come dimostra l'unica vittoria fin qui ottenuta, nel lontano (si fa per dire) 2014, quando trionfò in volata su Valentino Rossi. In realtà, se consideriamo anche le altre categorie, le vittorie del "93" a Losail sono due, avendo vinto nel 2012 in Moto2 davanti ad Andrea Iannone e Pol Espargarò. L'anno dopo il pilota Honda fece il suo esordio in MotoGP cogliendo subito il podio e finendo terzo alle spalle di Valentino Rossi dopo un duello epico. Nel 2015 e nel 2017 non riuscì a salire sul podio mentre nelle due stagioni successive concluse in seconda posizione dietro ad Andrea Dovizioso, che lo beffò in entrambe le occasioni per pochissimi millesimi. 

Iniziare bene sarà dunque fondamentale, ma non sarà certamente la prima gara a far capire le reali condizioni di Marquez, che nonostante tutto anche quest'anno parte da favorito, e non potrebbe essere altrimenti in virtù di un palmares e di un talento talmente grandi da renderlo il riferimento assoluto della top class. All'interno del paddock sono molti quelli che danno lo spagnolo per indiziato principale per la conquista dell'iride e sicuramente al momento il pilota più temibile, forte e per certi versi rispettato resta il fenomeno della Honda. Nella MotoGP di oggi non serve essere solo al top per vincere, bisogna anche saper ricavare il massimo dalla moto e da se stessi, (perciò il fattore chiave della stagione sarà la tenuta fisica) unitamente ad una fame di risultati che è essenziale per restare ad alti livelli. Ed in quanto a fame di risultati e volontà di vincere Marquez non parte certamente svantaggiato nei confronti di nessuno, cosi come Bagnaia, Mir e Quartararo, i pretendendi principali per mettere i bastoni tra le ruote tra lui ed il nono titolo mondiale.  

MotoGP, sfida tra generazioni: giovani e veterani del 2022

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi