Il francese non usa mezzi termini nell'analizzare la sua gara a Valencia. Che l'idilliaco binomio Yamaha-Quartararo sia già sul viale del tramonto?
“E' stato il giorno più difficile della mia carriera fino ad oggi”. Con queste parole, scritte in un post pubblicato sui social, Fabio Quartararo ha riassunto la sua gara dei domenica a Valencia.
La scivolata poco dopo lo spegnimento del semaforo verde e una corsa verso la rimonta fino al traguardo tagliato in 14esima posizione, complici anche le sette cadute di altri piloti. Ma cosa è andato storto dopo Jerez per “El Diablo”?
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La passata stagione lo aveva incoronato miglior rookie, in lotta in più occasioni per una vittoria che sembrava non volesse mai arrivare. Qualcuno lo aveva già “ribattezzato” come l'antagonista di Marc Marquez.
E poi le due gare a Jerez del 2020 nelle quali aveva stampato una bella doppietta: “Attenti ragazzi, in questa stagione farò vedere chi sono” - sembrava volesse dire con quel sorrisetto da ragazzino scafato e sicuro di sé.
E invece, nonostante le tante vittorie di tanti piloti diversi che gli hanno assicurato la leadership del Mondiale per gran parte della stagione, Quartararo si è spento, consumato forse dalla troppa ansia e bramosia.
In Repubblica Ceca è arrivato settimo, prima ottavo e poi 13esimo nei due Granpremi austriaci e ancora uno zero e un quarto posto nei Granpremi di San Marino.
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Tanti, troppi i problemi di Yamaha che hanno portato non soltanto lui ma anche Franco Morbidelli così come Maverick Vinales e Valentino Rossi a vivere una stagione all'insegna delle montagne russe, fino al “caso motori” che ha spiazzato tutto il paddock durante l'ultima gara di Valencia.
Se nel Gp di Catalogna “El Diablo” era riuscito a rivedere la luce tornando alla vittoria, le gare successive lo hanno fatto ripiombare in un vortice dal quale non è più riuscito a risollevarsi.
Ma quanto, di questa stagione altalenante è colpa della moto e quanto del pilota? Se non fosse per quanto accaduto anche agli altri riders Yamaha, avremmo potuto dire che Fabio aveva il 100% delle colpe, ma per almeno metà della percentuale può essere “scagionato”.
Certo è che il suo carattere, al momento, non è quello di un vero leader: nervoso al box, irritato alla guida se qualcosa non va come vorrebbe, ma soprattutto in difficoltà nel gestire la pressione. Insomma, quel binomio Yamaha-Quartararo che sembrava indissolubile, sembra già aver preso il viale del tramonto.
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E l'ultima batosta è arrivata proprio domenica con Mir che grazie alla vittoria è andato a prendere punti importanti per il campionato e con Alex Rins che adesso si trova a pari punti con il francese: “Il giorno più difficile della mia carriera finora. – ha scritto Fabio in un post - Un pilota è caduto proprio di fronte a me e purtroppo ho frenato bruscamente commettendo un errore. Non possiamo rifare la gara ma non ho voluto rinunciare a finire i 27 giri con qualche problema alla moto. Combatterò fino alla fine di questo campionato e mi godrò le ultime 2 gare. Grazie per il supporto, i messaggi”.
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