Dani e Casey sono i talenti più cristallini usciti dalla coppa per giovani piloti istituita dalla compagnia spagnola di telecomunicazioni
Se oggi c’è il team di Jorge Aspar Martinez che sta sfornando talenti a ripetizione (Pecco Bagnaia, Jorge Martin e David Alonso giusto per citarne alcuni), nei primi anni 2000 è stata la Movistar, l’azienda spagnola di telecomunicazioni, grazie alla partnership con Honda e alla creazione di un campionato per giovani piloti a portare al Motomondiale talenti che hanno segnato la storia sia delle classi minori che della MotoGP. Due su tutti? Dani Pedrosa e Casey Stoner.
Prima di arrivare ai nomi che sono usciti dalla Coppa Movistar, è doveroso fare un piccolo excursus storico per capire che cosa fosse la Movistar Activa Joven Cup. Nel 1999 quattro figure danno vita alla prima talent cup per giovani piloti: Honda, che fornisce le moto, Dorna, promoter del Mondiale ed anche del CEV, Telefonica con il suo marchio Movistar ed infine Alberto Puig, ex pilota del Motomondiale, ritiratosi nel 1997 e da allora attivo nella scoperta di giovani talenti spagnoli prima e stranieri poi. Puig, a capo del progetto, aveva il compito di selezionare i ragazzini per la prima edizione del campionato, che si disputava su sei gare. Dei 6000 ragazzini che si sono iscritti nel 1999 ne vengono selezionati 25 e tra questi ci sono nomi del calibro di Alvaro Bautista, Joan Lascorz, Dani Pedrosa, all’epoca delle selezioni appena 13enne e senza esperienza su moto a marce, Joan Olivè e Raul Jara. L’obiettivo della Movistar Activa Cup era portare talenti spagnoli e non al Mondiale. La Coppa Movistar cesserà di esistere nel 2004 non prima di aver selezionato anche Casey Stoner, Leon Camier, Chaz Davies, Jascha Buch, David Salom, Julian Simon e Jordi Torres.
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