MotoGP, i paradossi Di Giannantonio e Marini: sul podio con la valigia in mano

MotoGP, i paradossi Di Giannantonio e Marini: sul podio con la valigia in mano© Luca Gorini

Fabio è alla ricerca di una sella, Luca sembra intenzionato ad accettare la sfida HRC. Intanto però conquistano grandi risultati con Ducati, la moto che tutti sognano

18.11.2023 ( Aggiornata il 18.11.2023 20:15 )

La MotoGP edizione 2023 è spettacolare ed interessante per tanti motivi, tra i quali due veri e propri paradossi riguardanti altrettanti piloti italiani, Fabio Di Giannantonio e Luca Marini. Due piloti che non solo condividono la nazionalità, ma anche il fatto di essere saliti sul podio della Sprint di Lusail, mettendo dunque da parte per almeno un’ora pensieri, dubbi e valutazioni.

Diggia sul podio da disoccupato

Partiamo – seguendo l’ordine di arrivo – da Di Giannantonio, che paradossalmente sta brillando ora che – gara dopo gara – le speranze di trovare una sella per il prossimo sembrano ridursi al lumicino. Dopo aver cullato il sogno di restare in Gresini prima e quello di passare in Honda ufficiale poi, il romano non sembra essere in cima alla lista dei desideri nemmeno del team VR46, pronto a trovare un sostituto proprio per Marini.
 
Nel frattempo però il romano impressiona, sessione dopo sessione. Chi infatti ha pensato che il quarto posto di Mandalika ed il podio di Phillip Island fossero episodi estemporanei si è dovuto ricredere, di fronte ad un Di Giannantonio nuovamente sul podio, nonostante “una partenza  tremenda – ha spiegato a Sky - dato che è molto difficile trovare lo stacco giusto con la frizione, e la pista è molto sporca. Inoltre per metà del primo giro non si è sganciato l’abbassatore anteriore, così già il secondo giro la gomma davanti ha iniziato a surriscaldarsi”.
 
Tutti problemi che non gli hanno impedito di agganciare il leader Martin, con il quale Fabio ha diviso il box proprio nell’anno in cui Jorge ha conquistato il titolo in Moto3. “Senza intoppi avrei potuto fare un po’ meglio, specie all’inizio: avrei potuto battere Martin, ma con i se ed i ma non si fa molto. E’ stata complicata ma divertente come gara, vorrei fossero tutte così le Sprint (sorride ndr)”.
 
Se prima Fabio poteva forse prendersela anche con sé stesso, ora davvero non può che mostrare al mondo i suoi risultati, nella speranza che questi bastino per soverchiare un andamento delle cose che sembra quasi scritto.

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