GP Portimao circuito: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP

GP Portimao circuito: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP© Luca Gorini

Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tracciato dell’Algarve, dove nel fine settimana si svolgerà il primo appuntamento del Motomondiale

23.03.2023 ( Aggiornata il 23.03.2023 17:03 )

Se non si conta il 2020 (solo Moto2 e Moto3 hanno disputato la prima gara in Qatar mentre la MotoGP è partita da Jerez a luglio) l’ultima volta che il Motomondiale ha iniziato la stagione in Europa è stato il 2006, con la prima gara proprio sul tracciato di Jerez de la Frontera (vittoria di Capirossi su Pedrosa ed Hayden)

Dopo ben 17 anni, infatti, il Motomondiale tornerà a disputare la prima gara stagionale su un tracciato europeo, sempre nella Penisola Iberica ma questa volta in Portogallo e più precisamente nella regione dell’Algarve. Il tracciato è quello di Portimao.

La Storia, caratteristiche e gli incidenti avvenuti al Autódromo Internacional do Algarve


Il complesso dell’Autodromo Internacional do Algarve (che comprende la pista in sé, la pista da go-kart, uno sterrato per l’off road, un hotel, un complesso di appartamenti, un centro tecnologico ed un centro sportivo) è stato inaugurato nel novembre del 2008.

Il tracciato, lungo 4,59 km e con una sede stradale larga 18 metri, consta di un rettilineo principale di quasi 1000 metri (970 metri per la precisione) che termina con una staccata in picchiata verso il complesso delle prime curve. Viene soprannominato “rollercoaster” non a caso, è un saliscendi continuo ed è caratterizzato anche da due “picchiate” cieche molto simili tra loro (la prima verso curva 9, la seconda verso curva 12). Le curve del tracciato portoghese sono in totale 15, 6 a sinistra e 9 a destra con un lungo curvone verso destra che immette, leggermente in salita, sul lungo rettilineo.

Incidenti

Essendo un tracciato entrato solo nel 2020 nel calendario del Motomondiale, due sono gli incidenti degni di nota registrati sul tracciato dell’Algarve: quello pauroso di Jorge Martin nelle FP3 del 2021 e quello multiplo in Moto2 nella gara dello scorso anno, oltre a quello di Di Giannantonio nei test che ha riaperto il problema della ghiaia del tracciato.

Il povero Jorge Martin è stato catapultato via dalla sua Ducati tra curva 6 e 7 atterrando violentemente sull’asfalto e rotolando diverse volte nella ghiaia. Lo spagnolo, con quell’incidente, si è procurato la frattura del primo metacarpo della mano destra e del malleolo mediale destro, saltando tre gare.

Durante la gara della Moto2 dello scorso anno, invece, diversi piloti sono stati sorpresi dall’arrivo della pioggia in curva 2 e si è venuta a creare una caduta continua di piloti con anche una moto incendiata.

Nei recenti test portoghesi della MotoGP, Fabio Di Giannantonio è stato costretto a saltare la seconda giornata per via dell’incidente occorsogli il giorno prima rotolando diverse volte sulla ghiaia e procurandosi un trauma cranico per via delle dimensioni della stessa.

I tratti caratteristici del Circuito del GP del Portogallo


I punti di frenata più difficili del tracciato portoghese sono: curva 1, si arriva in picchiata dal rettilineo ed è facile sbagliare il punto di frenata per l’inserimento della prima delle due destre; curva 5, un tornante verso sinistra in contropendenza in discesa dove è facile perdere l’anteriore della moto (Rins ne sa qualcosa, nel 2021 cadde proprio in quel punto mentre seguiva Quartararo); curva 10-11, un altro tratto che mette in crisi l’anteriore della moto (Zarco ha perso l’anteriore della sua Ducati in questo tratto dopo il sorpasso subito da Bagnaia), cambio veloce di direzione uscendo dalla picchiata della 9 per poi frenare a moto dritta e fare la 11.

I punti invece dove poter superare sono: staccata di curva 1, anche se è molto facile subire un controsorpasso se non si chiude bene la traiettoria; staccata di curva 5, anche se bisogna calibrare bene la frenata per non perdere l’anteriore sugli avvallamenti; tratto 10-11 se si esce bene dalla 9 si può portare un buon attacco in quel punto; curva 13, la sinistra lenta nel T3 del tracciato. Azzardato invece pensare di portare l’attacco alla 14, comprometterebbe la percorrenza della 15 la lunga curva finale che immette sul traguardo.

Statistiche e record del Gran Premio del Portogallo


Il Gran Premio del Portogallo mancava dal calendario del Motomondiale dal lontano 2012, quando si correva sul tracciato dell’Estoril alle porte di Lisbona. Vinsero in quell’occasione Sandro Cortese in Moto3, Marc Marquez in Moto2 e Casey Stoner in MotoGP.

Con il rientro del GP del Portogallo nel 2020 (e dell’Algarve nel 2021) sul tracciato di Portimao, sono Fabio Quartararo e Raul Fernandez a detenere la palma di pluri vincitori con due vittorie ciascuno (Raul ne ha una in Moto3 ed una in Moto2, mentre Fabio tutte e due in MotoGP nel 2021 e 2022), anche Pedro Acosta ne avrebbe due, ma la seconda l’ha ottenuta nel Gran Premio dell’Algarve sempre del 2021. 

Lo scorso anno il podio in MotoGP è stato Quartararo-Zarco-Aleix Espargarò, quello Moto2 (dopo la maxi caduta iniziale) Dixon-Robers-Vietti mentre quello Moto3 Garcia-Masia-Sasaki.

Per quanto riguarda la MotoGP, il giro record in qualifica è di Pecco Bagnaia del 2021 in 1’38”725 mentre quello in gara è di Quartararo in 1’39”435 (il precedente era di Rins del 2021 in 1’39”450). Bagnaia però detiene anche il nuovo record assoluto del tracciato in 1’37”968 dei recenti test.

Per la Moto2, il giro record in qualifica è di Raul Fernandez del 2021 in 1’42”101 mentre quello in gara è ancora di Remy Gardner del 2020 in 1’42”504. Il nuovo record assoluto del tracciato è invece di Pedro Acosta in 1’41”907 nella FP7 degli ultimi test.

Last but not least la Moto3: il giro record in qualifica è di Sergio Garcia del 2021 in 1’47”274 mentre quello in gara è di Gabriel Rodrigo sempre del 2021 in 1’47”610. Il nuovo record assoluto del tracciato è invece di Riccardo Rossi con il suo 1’47”211 ottenuto nella seconda sessione dell’ultima giornata di test.

Orari tv GP Portogallo 2023

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