Amarcord 1994: Valentino Rossi e il titolo in 125 SP, con "giallo"

Amarcord 1994: Valentino Rossi e il titolo in 125 SP, con "giallo"

Una storia che arriva dai primi anni di gare del nove volte campione del mondo, un caso che negli anni ha diviso gli appassionati ed i tifosi

21.12.2023 ( Aggiornata il 21.12.2023 09:56 )

I fatti risalgono al 1994, quando Valentino Rossi era solo un ragazzino quindicenne, al secondo anno nel Campionato Italiano 125 Sport Production con la Mito 125 del team ufficiale Cagiva gestito da Claudio Lusuardi. Il Dottore a fine anno conquisterà il titolo tricolore al termine di una discussa gara terminata con la squalifica del compagno di squadra Marco Dellino.

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Il tutto per tutto a Misano

Al suo secondo anno completo nel Campionato Italiano Sport Production 125 Under, Valentino Rossi si è subito messo in mostra riuscendo ad imporsi in quella che all’epoca era una vera e propria fucina di talenti. La 125SP di quegli anni era infatti una delle classi più competitive del panorama nazionale ed internazionale, basta scorrere la lista dei campioni per trovare piloti che hanno avuto una lunga carriera a livello nazionale o internazionale. Da Serafino Foti, prima pilota ed ora team manager Aruba.it Racing - Ducati campione nel 1986 a Davide Bulega campione nel 1989, papà di Nicolò che con il manager torinese ha conquistato il titolo SSP. Nel 1990 è il turno di Max Biaggi conquistare il titolo italiano, poi Roberto Locatelli, Ivan Clementi e Lorenzo Lanzi. Ma si sa, a vincere è solo uno e spesso anche piloti che poi non hanno conquistato il titolo italiano hanno fatto una lunga carriera come ad esempio Stefano Cruciani che con l’Aprilia privata del team Campetella si sta giocando il titolo il titolo 1994 proprio con Valentino Rossi che arrivato al round conclusivo a Misano anche qualora Cruciani conquistasse la vittoria potrebbe terminare in seconda posizione per laurearsi campione.

Nell’ultimo giro della gara a contendersi il successo sono proprio Valentino Rossi, Stefano Cruciani e Marco Dellino. Cruciani dovendo vincere ad ogni costo alla “Brutapela, che all’epoca era l’ultima curva del circuito, si getta all’interno di Valentino Rossi facendolo finire fuori pista ed andando a vincere la gara. Dellino che era terzo guadagna suo malgrado la seconda posizione con Valentino Rossi che riuscendo a restare in piedi taglia il traguardo in terza posizione. Gara e titolo a Cruciani con la Aprilia privata contro le due Cagiva ufficiali, dopo le premiazioni durante le verifiche tecniche però la Cagiva Mito 125 #7 presenta un’irregolarità in quanto un cavo che portava alla batteria era scollegato. Con la squalifica di Dellino, Valentino è così salito in seconda posizione consentendogli di guadagnare i punti necessari per conquistare il titolo italiano 125 Sport Production Under. Nessuno ha mai scoperto cosa accadde alla moto di Dellino e questo accese i complotti che volevano Cagiva manomettere volontariamente la moto del secondo arrivato per poter conquistare il titolo con Valentino Rossi contro l’Aprilia di Cruciani.

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Dellino ha sempre smentito il complotto

Fin dai report post gara comparsi sui giornali di settore dell’epoca si parlò di una squalifica volontaria da parte di Cagiva della moto di Dellino con tanto di polemiche nel post gara dovute prima all’ingresso “aggressivo” di Cruciani e poi a premiazione effettuata per la squalifica della moto del secondo classificato che ha consegnato il titolo a Valentino Rossi. C’è chi parlò di manomissione volontaria da parte di Dellino della propria moto mentre altri parlarono di Cagiva che si autodenunciò per riuscire a conquistare il titolo. Marco ha negli anni sempre smentito di aver manomesso la propria moto, staccando il cavo di ricarica della batteria, operazione che a suo dire non sarebbe stato in grado di fare. L’ufficiale Cagiva ha sempre scagionato anche Claudio Lusuardi, team manager Cagiva che ovviamente avrebbe avuto tutto l’interesse affinché Valentino vincesse contro l’Aprilia RS 125 di Cruciani. A quasi 30 anni da quella domenica a Misano una vera risposta a cosa accadde alla moto numero 7 non c’è. Ciò che è certo è che la Cagiva con l’arrivo della Mito EV portata in gara proprio da Dellino e Valentino Rossi spopolò tra i giovani sia in pista che in strada diventando la moto dei sogni di ogni sedicenne per almeno due decenni mentre la carriera del futuro “Dottore” dopo il titolo tricolore del 1994 decollò portandolo a diventare la leggenda che tutti oggi conosciamo.

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