Sembra giunto il momento del non ritorno per l'impianto veneto: tutti gli arredi verranno venduti
Sembra non esserci luce in fondo al tunnel per l’Adria Raceway. Dopo il sequestro avvenuto a metà gennaio, che ha portato all’impossibilità di utilizzare l’impianto per gli eventi previsti nel 2022, la data che rischia di mettere la pietra tombale sul circuito è quella del 31 marzo.
È prevista per l’ultimo giorno del corrente mese l’apertura dell’asta mobiliare dei beni appartenuti a F&M, ex gestore dell’autodromo: il circuito verrà così svuotato, rimanendo accessibile esclusivamente per visionare i beni in vendita.
Salvo sorprese dell’ultimo minuto, l'impianto di Adria sembra destinato a rimanere una cattedrale nel deserto: solo un facoltoso acquirente potrebbe salvare la struttura, soluzione che al momento appare improbabile e irrealistica.
La politica locale non rimane indifferente: l’ex sindaco Sandro Gino Spinello segnala che “l’inattività dell’autodromo stesso sta creando la pesante apprensione di molti operatori economici, in particolare di quelli dei settori della ristorazione e della ricettività che hanno visto azzerati i loro introiti”. Perché a risentire della chiusura dell’impianto è in primis l’economia locale, visto l’indotto che gli eventi motoristici generavano.
Un epilogo davvero triste, per una pista che ha scritto un pezzo di storia del motorismo nazionale.
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