Bagnaia, il re della MotoGP: l'ascesa fino al terzo titolo mondiale

Bagnaia, il re della MotoGP: l'ascesa fino al terzo titolo mondiale© Luca Gorini

Il campione di Chivasso entra nel ristretto novero dei piloti che possono vantare tre titoli mondiali in carriera. 

26.11.2023 ( Aggiornata il 26.11.2023 16:13 )

L'ascesa e la consacrazione di Pecco Bagnaia nella storia della MotoGP hanno assunto una valenza ed un significato diverso e ancor più intenso grazie al terzo titolo mondiale vinto, il secondo in top class dopo quello conquistato nel 2022, che coincise con il primo della Ducati dai tempi di Casey Stoner nel 2007. Un'antica legge dello sport dice che se vincere è difficile, farlo per due volte lo è ancora di più. Per questo e per tanti altri motivi la riconquista del titolo iridato da parte di Pecco Bagnaia è ricca di una carica valoriale, emotiva e storica tale da inserirlo, una volta di più e forse in maniera definitiva, nell'olimpo dei piloti più forti di tutti i tempi.

Valoriale, perchè solo Valentino Rossi e Marc Marquez erano riusciti a bissare il titolo iridato da un anno all'altro nell'era MotoGP; emotiva, perchè la pressione di avere tra le mani la moto migliore della griglia e di giocarsi il titolo contro piloti in certi momenti dell'anno più veloci non hanno scalfito le certezze di un campione che rispetto al 2022 è riuscito a migliorare ancor di più nella costanza di rendimento; storica, perchè Bagnaia ha piantato la sua bandiera in una delle stagioni più dure di sempre in virtù del doppio appuntamento tra gara e Sprint, uno sforzo fisico e mentale senza precedenti che il pilota di Chivasso ha saputo gestire alla perfezione. Un percorso di crescita che fonda le sue radici in Moto3, per una storia significativa di un ragazzo che non ha mai spesso di provarci e di credere nelle sue potenzialità. Andiamo a ripercorrere la carriera del campione del mondo della MotoGP 2023.

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Le grandi difficoltà iniziali ed il merito della VR46

La storia di Pecco Bagnaia nel motomondiale inizia nel 2013 quando esordisce vestendo i colori del team Italia al fianco di Romano Fenati tra le speranze e le forti ambizioni dettate dalla consapevolezza di avere in dote un talento importante. Tuttavia, la prima annata si dimostra una delusione estrema per Bagnaia che non conquista neanche un punto iridato e coglie una sedicesima posizione come miglior risultato. Nel 2014 arriva la prima svolta della carriera del piemontese che entra a far parte della VR46 Academy, che dimostra di credere nelle potenzialità del giovane pilota nonostante l'anno precedente avesse deluso le aspettative. In sella alla KTM del team SKY VR46, moto più competitiva rispetto alla Honda guidata nel 2013, e contornato da un contesto che lo valorizza (e che infatti non lascerà più), Bagnaia inizia a mostrare segnali di crescita importanti andando più volte a punti e sfiorando il podio durante il GP di Le Mans.

Per attendere il primo piazzamento sul podio bisognerà aspettare un anno esatto, sempre in Francia infatti, Bagnaia, nel frattempo passato alla corte della Mahindra, conclude in terza posizione. Nel 2016 il pilota di Chivasso dimostra di essere ormai entrato a far parte dell'elité della categoria e, seppur avendo tra le mani una moto inferiore dal punto di vista prestazionale in termini di velocità massima ed accelerazione, dimostra tutte le sue qualità nel guidato, una caratteristica che lo accompagnerà anche nelle avventure in Moto2 e MotoGP. La prima vittoria arriva ad Assen, seguita da quella di Sepang, per un totale di 145 punti ed il quarto posto in campionato alle spalle del vincitore Brad Binder seguito da Enea Bastianini e Jorge Navarro. 

Il titolo mondiale in Moto2 e l'esordio in MotoGP

Lo stile di guida ritenuto idoneo ed efficace per la Moto2 convinsero la VR46 ed il team Sky a promuovere Bagnaia nella middle class del motomondiale. Il feeling sbocciò subito; il piemontese si dimostrò immediatamente a suo agio in sella alla Kalex, conquistando il primo podio già alla quarta gara di stagione, risultato replicato poi altre tre volte in totale. Bagnaia entra così nella stagione 2018 con i favori del pronostico e questa volta le aspettative non vengono deluse. La vittoria all'esordio in Qatar rappresenta il biglietto da visita di una delle stagioni più a senso unico della storia della middle class. In una griglia caratterizzata da un livello molto alto e da piloti che successivamente diverranno protagonisti anche in MotoGP, Bagnaia trionfa in ben otto occasioni, vincendo il suo primo titolo mondiale ai danni di Miguel Oliveira, Brad Binder e Alex Marquez.

Le qualità, la velocità e l'approccio metodico di Bagnaia convincono la Ducati, che nel 2019 lo porta in MotoGP con il team Pramac, e, sebbene anche in questo caso da subito il pilota di Chivasso dimostrò di destreggiarsi al meglio sin dalla prima uscita, mostrando un notevole potenziale tecnico, le prime due stagioni furono alquanto complesse. Tra infortuni, gare saltate ed un feeling che inevitabilmente era soggetto a battute d'arresto, Bagnaia non collezionò risultati degni di nota, fino al secondo posto di Misano alle spalle di Franco Morbidelli e davanti a Joan Mir e Valentino Rossi nel 2020, il primo podio della sua carriera in top class

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La consacrazione nel 2021 e la conquista della top class nel 2022

Nonostante i risultati non fossero così convincenti, il team ufficiale nel 2021 decide di puntare su Bagnaia per sostituire Andrea Dovizioso, fino a quel momento la colonna portante di casa Ducati, nonché l'unico pilota in grado di lottare per il titolo con la moto di Borgo Panigale dai tempi di Casey Stoner. Il 2021 è l'anno del definitivo salto di qualità per il pilota di Chivasso che conquista subito tre podi nelle prime quattro gare, un periodo che mette consapevolezza nella testa del pilota e degli uomini in rosso, ma che tuttavia è seguito da una flessione in termini di risultati. Ad Aragon, però, Bagnaia effettua quel "click" mentale e tecnico che gli permette di compiere l'ultimo step. Dopo uno splendido duello con Marc Marquez, il piemontese conquista la sua prima vittoria in top class, risultando inarrestabile per il resto della stagione e trionfando per quattro volte nelle ultime sei gare. 

Numeri che lo ergono a favorito assoluto alla vigilia del campionato 2022, che, complice l'assenza per infortunio di Marc Marquez, vede la lotta al titolo tra Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia. Dopo una partenza a rilento di Bagnaia e aver accumulato 91 punti di vantaggio sullo stesso, il francese sembra essere lanciato verso il secondo titolo consecutivo. Tuttavia una poderosa rimonta nella seconda parte di stagione impreziosita da quattro vittorie consecutive (per un totale di sette sigilli), permettono a Bagnaia di compiere la più grande rimonta della storia del motomondiale, conquistando, a Valencia, il secondo titolo della sua carriera, il primo in MotoGP ed il secondo nella storia della Ducati, divenuta, intanto, la moto migliore della grigilia. La stagione corrente ha regalato a fan e addetti ai lavori l'emozionante sfida per il titolo con Jorge Martin, un altro duello vinto con quelle virtù che l'hanno accompagnato per tutta la carriera: velocità, dedizione e freddezza.

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