MotoGP: la prova definitiva di Aprilia, a Misano per dare continuità

Il GP di Barcellona ha lasciato in eredità l'ennesima consapevoleza della competitività di un'Aprilia che dopo un inizio difficile in cui non ha rispettato le elevate aspettative maturate dopo un'annata 2022 in cui era riuscita addirittura a lottare per il titolo, si è risollevata grazie al suo capitano, l'uomo di punta che incarna al meglio uno spirito vincente e così tanto abnegato per la causa principale. Parliamo chiaramente di Aleix Espargarò, autore fin qui della stagione più remunerativa della sua carriera dal punto di vista dei risultati e delle statistiche personali. Due vittorie ed una gara Sprint in bacheca, ma soprattutto una consapevolezza totalitaria del potenziale finalmente raggiunto quasi appieno dalla moto italiana, tanto da risultare l'unico vero ostacolo allo strapotere Ducati, nonché (e non è una soddisfazione da poco) di gran lunga superiore alle più quotate giapponesi Honda e Yamaha. 

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L'inizio complesso e il rilancio di Assen

Nelle ultime tre uscite stagionali il duo ufficiale di casa Aprilia ha portato in alto il nome della casa di Noale, dimostrando tutti i miglioramenti evidenti della moto italiana. In termini di guidabilità al momento l'Aprilia sembra essere addirittura il riferimento della top class, mentre la capacità di generare trazione al posteriore (come visto a Barcellona in una condizione per di più di mancanza di grip) è un fattore tecnico così rilevante che merita il plauso al lavoro svolto durante l'inverno. Dopo una prima parte di campionato in cui non sono arrivati nè i risultati sperati nè tantomeno le prestazioni previste, da un certo punto in poi c'è stato un cambio di passo, come ammesso dallo stesso Espargarò.

Poco più di un mese fa il vincitore dell'ultimo GP sottolineò l'errore commesso da se stesso e dalla sua squadra nell'approcciare il lavoro e il week-end di gara in modo quasi presuntuoso, andando alla ricerca di prestazioni e risultati non effettivamente alla loro portata. In tal senso, il ridimensionamento ha giovato alla squadra italiana che passo dopo passo è riuscita a mettere insieme i pezzi (e il potenziale) necessari per rinsavire da un contesto tecnico che poteva apparire pericolosamente piatto. Invece, già ad Assen Aprilia è riuscita a trasformare in prestazioni e risultati le proprie caratteristiche tecniche, concludendo al quarto posto nella Sprint e al terzo nella gara lunga, in entrambe le occasioni con Aleix Espargarò.

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La svolta a Silverstone; a Misano per la conferma

Sul circuito inglese di Silverstone l'Aprilia ha ritrovato la sua strada, mostrando una dose d'autorità che non si era ancora mai vista in tal misura. La vittoria di Espargarò ha sancito in maniera prepotente le caratteristiche tecniche di una moto tanto versatile quanto efficace. Uno scenario confermato dall'esaltante GP di Barcellona, che ha regalato all'Aprilia la prima doppietta della sua storia nella classe regina mostrando una prova di forza che non ha lasciato scampo nemmeno alla Ducati, mai veramente in grado di reggere il ritmo della rivale italiana. Al termine della corsa catalana Jorge Martin aveva rilanciato la sfida per Misano, dichiarando che sul circuito intitolato a Marco Simoncelli i valori in campo tra Ducati e Aprilia si sarebebro ristabiliti.

Proprio in questo senso consiste l'obiettivo e la missione di Aprilia, che pecca ancora nell'essere veloce e competitiva in ogni tipo di pista. A Misano, tracciato che nelle ultime due stagioni ha premiato la Ducati, la casa di Noale potrà senz'altro confermarsi su livelli alti, dal momento che, inoltre, nella passata edizione riuscì a salire sul gradino più basso del podio con Vinales. Il layout si addice alle virtù della moto, pertanto la palla adesso passa tra le mani dei piloti, su tutti Aleix Espargarò, chiamato ad un altro risultato di rilievo che confermerebbe il definitivo salto di qualità compiuto. Discorso simile, se non di più, sotto certi aspetti, anche per Maverick Vinales, negativamente abituato ad una saltuarietà di competitività che potrebbe essere interrotta proprio sul tracciato di Misano.

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