Moto3 Misano, Foggia: “Io come Quartararo, ascolto i suoi consigli e non mollo”

“Quella di oggi era la prima gara dal vivo per mia madre Paola, ci tenevo a farle un regalo”. Parola di Dennis Foggia, che a Misano ha scritto una piccola pagina di storia, risultando il primo pilota della storia della Moto3 in grado di vincere per tre volte di fila in un tracciato. Un successo importante anche in ottica campionato, visto che ora le lunghezze di distacco dalla vetta sono “solo” 35.
 
“Vincere a Misano è sempre speciale. Già da ieri mi avevano detto che se avessi vinto avrei fatto un record – racconta Foggia – e ho pregato che non piovesse, qualcuno mi ha ascoltato. Un successo fa sempre bene al cuore, i dieci minuti sul podio mi ripagano dei sacrifici dell’ultimo mese. Per passare in Moto2 avevo firmato già un mese fa, ma è bello trionfare nel weekend dell’annuncio ufficiale”.
 
Come hai impostato la corsa?

“All’inizio Guevara ne aveva di più, ma sono riuscito a restare con lui, pur dovendo fare i conti con il calo delle gomme, consapevole che sarebbe arrivato il mio momento. Quando il team mi ha segnalato di cambiare mappa ho capito che dovevo agire: Izan in un giro è calato molto mentre io sono stato veloce, così ho attaccato”

Foggia: "È partita la rimonta"

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La tua moto sembra volare in alcuni circuiti e soffrire in altri. Come mai?
 
“Sinceramente non so, in Austria ad esempio ho faticato e non so la ragione. A livello di motore abbiamo faticato a volte, anche in confronto al mio compagno, ma oggi ho dimostrato il mio potenziale”.
 
Sei costretto alla rimonta come l’anno scorso. Hai imparato qualcosa dal 2021?
 
“Ripensandoci l’anno scorso non ho sbagliato nulla, del resto il momento decisivo è stato l’incidente con Binder. Ora è partita una nuova rimonta, che voglio portare fino a Valencia”.
 
Chi reputi più forte tra Guevara e Garcia?
 
“Sono forti entrambi, anche se Garcia sta vivendo un momento difficile. Sarà bello sfidarli”.
 
Sei l’unica Honda in mezzo alle KTM. Sei come Quartararo in mezzo alle Ducati?
 
“Esatto. Ci parlo spesso con Fabio, siamo amici da tanto tempo dopo essere stati compagni di team da bambini. Gli ho chiesto quale fosse l’approccio giusto da tenere in questa situazione, e ci siamo trovati d’accordo: il fatto che la pensi come me mi fa piacere. Come la pensa? Non posso dirlo, ma mi dice spesso che mi aspetta in MotoGP”.

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