Martin fugge solitario, approfittando dell'incidente che ha visto coinvolto Bezzecchi. Grande rimonta di Marco, Bagnaia secondo, Marquez torna a podio
Sprint MotoGP ridotta nel numero dei giri, altrettanto in termini di piloti che hanno completato la prima curva. Nella staccata a concludere il rettilineo di partenza sono finiti giù in cinque: Luca Marini, Marco Bezzecchi, Augusto Fernandez, Pol Espargarò e Stefan Bradl. Solo Bezzecchi ha ripreso la pista, ma ormai era tardi. Jorge Martin si era involato solitario verso il successo.
La Sprint d'India è differente? Ah sì? E cosa avrebbe di così diverso rispetto alle altre gare "brevi" sinora disputate? Almeno due note, a partire dal turno aggiuntivo di prove libere da 15 minuti. La condizione climatica è mutata al Buddh International Circuit e, per evitare eventuali problemi e disastri, l'organizzatore ha fatto tutti scendere in pista per un quarto d'ora. L'altra differenza? Il computo dei giri è stato sottratto, ma non era finita lì.
Piloti, manager, Dorna e commissari si sono riuniti per monitorare l'evolversi della situazione, nel frattempo passata da "Poco bagnato" a "Quasi asciutto" sino a "Possiamo correre". Molto bene, è stato fatto per garantire la sicurezza necessaria all'evento.
Peccato che, dopo pochi metri allo spegnimento dei semafori, si abbia assistito a un ulteriore incidente in partenza. Luca Marini ha sbagliato in frenata e, nel tentativo di tenere la moto, ha centrato Marco Bezzecchi. Pochi metri dietro, mini-fagiolata condivisa da Pol Espargarò, Augusto Fernandez e Stefan Bradl.
Martin martella, ed il migliore oggi in classe regina. Lo sarebbe anche Bezzecchi, considerando la rimonta messo in atto e il passo gara esibito. Dire se il poleman avrebbe vinto senza essere in primis falciato è difficile, non impossibile: perlomeno, Marco se la sarebbe giocata con Jorge. E avremmo avuto una Sprint divertente.
Ci siamo dovuti accontentare del recupero inscenato dal numero 72, delle derapate offerte da Brad Binder, all'attacco su Marc Marquez, che ha però resistito: la notizia del sabato è il ritorno dell'otto volte iridato a podio. Non succeda dal Gran Premio del Portogallo: inizio stagione.
Pecco Bagnaia è stato bravo e intelligente. Notando di non averne per stare con Martin, il leader del mondiale si è "messo lì", gestendo la seconda posizione che lo mantiene riferimento di categoria. Inoltre, si è accorto che Marquez non poteva raggiungerlo. E' presto per dirlo? I titoli si (ri)vincono anche così.
Joan Mir stava disputando la miglior gara d'annata, prima di incappare nella innocua scivolata rivelatasi bruciante. Nel tentativo di risollevare la sua RC213 V, il maiorchino si è scottato le mani. Toccare scarichi e parti roventi gli ha lasciato dolore e, speriamo, il ricordo di mai ripeterlo.
Aleix Espargarò è caduto, sfumando una ottima chance di prendere punti. Il Capitano Aprilia ha vissuto un sabato come dire. Particolare. Ci ha pensato Maverick Vinales a muovere la classifica Aprilia, idem il sempre in crescendo Raul Fernandez
Fabio Di Giannantonio ha mancato la possibilità di aggiungere punti, ma è da promuovere. L'unica punta schierata da Gresini ha corso egregiamente. Citazione a parte per Yamaha: Fabio Quartararo continua a lottare, Franco Morbidelii sembra averla data sù. Stessa sensazione riguardante Johann Zarco, che lascerà Ducati Pramac per Honda.
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