Danilo preferisce i prototipi alle derivate di serie: "Mi sento meglio sulla MotoGP rispetto alla SBK"
In sostituzione di Enea Bastianini sulla Ducati Lenovo ufficiale e con la voglia di figurare da titolare nel 2024, Danilo Petrucci ha completato la prima Sprint di carriera in MotoGP, commentandola così: "Ovviamente, partire arretrato mi ha poco aiutato - spiega - ma poi ho preso un buon ritmo. Di passaggio in passaggio, mi sono reso conto quanto mi stessi trovando bene a bordo della Desmosedici. Paradossalmente, mi sento più a mio agio sulla MotoGP che in SBK, categoria in cui fatico con le gomme e nella guida. Oggi sono abbastanza contento, domani proverò a migliorare".
Danilo tornerebbe volentieri nel paddock che, al momento, gli ha regalato le maggiori soddisfazioni: "Ripeto, la SBK mi piace - precisa - ma in MotoGP mi sono trovato meglio. Ne ho avuto la riprova oggi, paragonando la guida e le caratteristiche tecniche delle due Ducati".
Petrucci parla di Alvaro Bautista, leader nella classifica derivata di serie: "Riesce a frenare forte piegando deciso, io no. Lì lo spagnolo fa la differenza, mentre a me tocca ancora adattarmi. Non è una questione di peso o potenza, si tratta di dinamica".
A proposito, quale condotta ci vorrebbe per fargli marcare presenza con almeno un punto? Lui sorride: "Ah, se lo faccio, a fine anno lo scrivo sul mio libro mastro. Chissà, se magari domani qualcuno mi fa un regalo, prendo punti. Sarebbe una cosa fantastica nella mia situazione".
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