GP Australia: la consistenza di Bagnaia doma la velocità di Martin

GP Australia: la consistenza di Bagnaia doma la velocità di Martin© Luca Gorini

In virtù del secondo posto alle spalle di Johann Zarco, il campione del mondo in carica porta a 27 i punti di vantaggio sul rivale 

21.10.2023 ( Aggiornata il 21.10.2023 10:02 )

Velocità, astuzia e costanza di rendimento. Tre elementi che durante la stagione hanno accompagnato Bagnaia in tutte le sue fasi, fino a portarlo, quest'oggi, ad una consapevolezza ancora maggiore, riguardante una spiccata capacità di raddrizzare quasi ogni weekend attraverso la competitività, quando ne dispone, o, come a Phillip Island, tramite una costruzione del fine settimana di gara pressoché perfetta. Come spesso accaduto in stagione è stato proprio il giorno più complicato in termini di feeling e riscontri cronometrici, ovvero il venerdì, a corrispondere a momento decisivo ai fini del miglior risultato possibile. Il lavoro svolto con la gomma media a discapito della spasmodica e forzata ricerca della prestazione secca ha permesso all'alfiere della Ducati di avere nel proprio arco, una freccia in più rispetto ai rivali, magari dotati di maggior velocità in termini prettamente prestazionali, ma sprovvisti della consapevolezza complessiva del contesto tecnico che nel caso di Bagnaia ha fatto la differenza.

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La gestione della pressione è stata la chiave dell'allungo in classifica

La prestazione di Phillip Island ed il secondo posto finale ottenuto alle spalle di Johann Zarco (al primo successo della sua carriera in MotoGP) e davanti a Fabio Di Giannantonio, rappresentano un vero e proprio capolavoro sportivo per Bagnaia, tanto quanto lo sarebbe stata una vittoria. La modalità con il quale è arrivato questo risultato, che consente al pilota di Chivasso di portare il vantaggio in classifica su Jorge Martin a 27 punti, è sintomo di un pilota che ha raggiunto una maturità mentale ed una lucidità nel gestire la pressione estremamente intense. Ciò che colpisce del campione del mondo in carica, oltre alla facilità nel raddrizzare un week-end che spesso non parte come previsto a differenza dei suoi più diretti rivali è la consapevolezza quasi matematica di ciò che lo circonda dal punto di vista tecnico e dei valori in campo.

La scelta della gomma media e la pazienza prima teorizzata e successivamente scientemente messa in atto soprattutto nella prima metà di gara quando l'andamento della corsa richiedeva dolcezza sul gas e sulle gomme, sono l'emblema di questa seconda parte di stagione in cui l'italiano è sceso dal piedistallo che lo ergeva a riferimento della top class in quanto a velocità pura, ma è saldamente rimasto leader della categoria. "Sapevo quanto fosse importante il calo della gomma qui in Australia, già l'anno scorso lo era stato. Abbiamo lavorato tutto il week-end solo con la gomma media pensando che fosse la scelta giusta. Questa gara era dura, 27 giri con cosi poco grip erano difficili da gestire. Stavo cedendo alla tentazione di iniziare a spingere forte ma sono rimasto calmo e tranquillo, ero consapevole che alla fine sarei stato veloce".

Undici podi in sedici gare

"Mi aspettavo il calo di Martin anche perchè le gomme si consumano il venti per cento in più rispetto allo scorso anno. In gara dovevo solo aspettare, sapevo che questa strategia avrebbe pagato. Immaginavo che Martin avrebbe scelto la gomma soft e sapevo che avrebbe fatto fatica, dopo i primi sette giri ho capito che avevamo fatto la scelta giusta". Ai microfoni di Sky Sport Bagnaia ha riassunto al meglio quanto analizzato, ovvero la messa in atto dell'arte della pazienza, concretizzatasi poi in una preziosissima piazza d'onore. Con questo risultato i podi di Bagnaia in stagione diventano undici in sedici gare, a dimostrazione di una costanza di rendimento che solo con il mantenimento di quest'intensità ha le potenzialità di saper domare la competitività e lo stato di forma di Jorge Martin, al momento senza alcun dubbio il pilota più veloce della MotoGP.

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