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SBK Balaton, Petrucci: "Iannone deve starmi lontano, inaccettabile che lo abbiano fatto ripartire"

E’ un Danilo Petrucci in versione fiume in piena quello che si presenta davanti alla stampa nel post Gara 1 di Balaton, ed il motivo è facilmente intuibile. Il pilota ternano infatti è stato uno dei piloti coinvolti nel maxi incidente al via, scaturito da una manovra più che azzardata di Andrea Iannone, al quale Danilo non fa sconti.

“Iannone mi ha colpito da dietro – apre Petrucci - ha dovuto scontare due Long Lap Penalty ma per me un pilota che ne fa cadere altri sei, mandandone due all’ospedale e generandomi un grande dolore alla spalla, non può ripartire. Per me non è accettabile, l’attuale regola deve cambiare perché così è se giocassimo alla Playstation: parti, cadi in quel modo alla prima curva e ricominci la gara come se nulla fosse.

Hai avuto modo di parlare con Iannone?

“Al momento è meglio che mi stia molto lontano, non voglio parlare con lui e non avrei nulla da dirgli. Non voglio nemmeno che chieda scusa perché non è la prima volta che cado con lui: chiede scusa e poi si presenta davanti alla stampa dicendo “ho chiuso la mia linea”. Per fortuna c’è lo Steward Panel che lo ha penalizzato, ma non capisco il suo comportamento”.

Ieri lo stesso Andrea aveva suggerito a tutti di usare la testa nelle prime fasi di gara.

“Si è dimenticato evidentemente. Lui ha suggerito a tutti di usare la testa perché lui a quanto pare lo avrebbe spento. A volte è davvero meglio stare in silenzio”.

Petrucci, il risultato ottenuto e Balaton

Nonostante tutto hai colto un risultato positivo.

“Per me è stata una bella gara dato che ho rimontato bene, anche se una volta arrivato in zona podio ho dovuto fare i conti con l’usura delle gomme. Devo ringraziare la squadra ed anche me stesso: partire con la seconda modo è sempre un rebus ma è andata bene, anche se ho perso un’occasione per salire sul podio. Ho perso punti in ottica campionato ma soprattutto non capisco le attuali regole: un pilota che crea un tale caos non può ripartire così”.

Per quale ragione sei stato costretto a scattare dal fondo della griglia?

“La seconda moto non era pronta: c’è stato un problema di comunicazione nella squadra così hanno dovuto cambiare tutto, e per pochi secondi non sono tornato in pista nei tempi prestabiliti. Nonostante tutto sono arrivato vicino al podio e ho pensato ad un miracolo, ma poi l’anteriore ha iniziato a soffrire e ho deciso di gestire. Sono contento della mia prestazione, ma non di tutto quello che è successo al via”.

Dopo questa prima gara giudichi Balaton una pista pericolosa? Anche in ottica MotoGP.

“Per non è una pista pericolosa, ci sono solo piloti che guidano sopra il limite ed è questo il problema. La prima variante è stretta? A Most e Monza è lo stesso, si scala fino alla seconda per fare la curva ma accade in diversi tracciati. Forse non è la pista più bella di tutte ma sono sempre contento se la SBK sbarca in nuovi paesi, inoltre anni fa si correva a Brands Hatch e nessuno si lamentava. Il campionato deve ascoltare i paesi che vogliono la Superbike”.

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